REDAZIONE PISTOIA

Muore per eccesso di cocaina. Sgominata una banda di pusher

I carabinieri hanno arrestato tre persone e ne hanno denunciate due. Le indagini sono durate nove mesi. E sono partite dal ritrovamento di un cadavere in una casa. Documentate centinaia di cessioni di stupefacenti .

I carabinieri della Stazione di Pistoia hanno dato il via a un’importante indagine

I carabinieri della Stazione di Pistoia hanno dato il via a un’importante indagine

PISTOIA

Fu trovato morto nella sua abitazione lo scorso 22 febbraio e, dopo gli esami del caso trovandosi di fronte ad una persona, così come il suo coinquilino, che era gravata da molteplici precedenti di polizia, gli inquirenti decisero di far partire esami approfonditi. Alla luce dei risultati emersi, in quella circostanza, si scoprì che la causa del decesso della persona ritrovata inerme nella propria casa era dovuta ad una overdose. E’ da lì che sono partite le indagini dei carabinieri della Stazione di Pistoia, coadiuvati in fase esecutiva anche dai colleghi di Prato Jolo in quanto territorialmente competenti, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia che, dopo un’attività andata avanti per diversi mesi, hanno portato all’arresto di tre marocchini con l’accusa di morte in conseguenza di altro reato, spaccio e detenzione di stupefacenti.

Per due di loro si sono aperte le porte del carcere, uno a Prato ed uno a Busto Arsizio, uno ha ricevuto il divieto di dimora in provincia di Pistoia, unitamente ad altri due denunciati ed un arresto in flagranza di reato perché la persona è stata trovata in possesso di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio. Tutta l’indagine, come detto, parte dal 22 febbraio scorso quando i Carabinieri di Pistoia intervennero per il caso del decesso di un uomo all’interno della propria abitazione, senza aver individuato alcun segno di violenza sul corpo dello stesso.

Fu così che, dopo i primi accertamenti sulla vittima, le indagini si sono indirizzate verso un collegamento che portava al mondo delle sostanze stupefacenti: gli accertamenti tossicologici permettevano di rilevare la presenza di cocaina e comprovarne dunque la recente assunzione in considerevole quantità, correlandola al tragico decesso. Dopo aver sequestrato anche alcuni telefoni cellulari direttamente all’interno dell’abitazione della vittima, grazie al lavoro del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, è stato possibile risalire al soggetto che avrebbe ceduto la dose letale andando a mettere in luce la fiorente attività di spaccio che sarebbe stata realizzata insieme ai complici e che si sarebbe protratta per un arco di tempo significativo, rivelando un’organizzazione strutturata in modo di poter accedere a quantità rilevanti di stupefacenti. Non solo, ma durante le indagini risulterebbe emerso che l’indagato principale durante le cessioni delle sostanze avrebbe usato anche violenza fisica nei confronti degli acquirenti.

Arrivati al dunque, i Carabinieri hanno sorpreso quest’ultimo uscire dall’abitazione di Prato con 175 grammi di cocaina già pronta per lo smercio e, durante la perquisizione della casa, è stato rinvenuto materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente unitamente ad una somma pari a 918 euro ritenuti essere provento del reato di spaccio. Per quest’ultimo si sono aperte le porte del carcere di Prato mentre l’altro arresto emesso dal Gip del Tribunale di Pistoia è stato conferito dall’ufficio della Polizia di Stato di frontiera dell’aeroporto di Malpensa, nel momento in cui è rientrato in Italia dal Marocco, trasferendolo nella casa circondariale di Busto Arsizio. Per uno degli indagati sono state documentate 130 cessioni di cocaina per un valore di 5.200 euro e gli altri due destinatari di misura cautelare un totale di 905 grammi, sempre di cocaina, con un valore superiore ai 7mila euro.