Mercato immobiliare. Tante le incognite: "L’offerta si contrae. Mancano le risorse"

Il settantesimo anniversario della Fimaa è l’occasione per fare un bilancio "Siamo in una situazione di stallo. Prezzi stabili? Segno di saturazione".

Mercato immobiliare. Tante le incognite: "L’offerta si contrae. Mancano le risorse"

Mercato immobiliare. Tante le incognite: "L’offerta si contrae. Mancano le risorse"

È tempo di festeggiamenti, ma in maniera comunque moderata, per il traguardo raggiunto dai 70 anni di attività della Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Affari Agenti) ovvero il sindacato di casa Confcommercio oramai più rappresentativo nel settore immobiliare. Grande attenzione, negli ultimi anni, dedicata ad un mercato in continua espansione ma che deve fare i conti con una crisi generalizzata che ha portato ad una contrazione dell’offerta, mentre continuano a correre i prezzi per quel che concerne le locazioni, per esempio. "Il mercato immobiliare pistoiese reggerà anche nel 2024 – afferma Emiliano Lai, presidente di Fimaa Prato Pistoia – ma si registra una saturazione, con una conseguente carenza di strutture, che impone la ricerca di soluzioni nuove per evitare una flessione futura". Occhi aperti quindi, perché ogni investimento deve essere valutato attentamente.

Fondata nel 1954, Fimaa rappresenta il principale punto di riferimento in questo segmento dell’intermediazione. "Nelle province di Prato e Pistoia sono oltre 170 le aziende associate – dicono ancora dal sindacato – ogni giorno assistite con professionalità e competenza. Il sindacato, inoltre, fornisce con cadenza continuativa corsi di formazione e aggiornamento per restare sempre al passo con l’evoluzione normativa nel settore". I fattori di maggior preoccupazione per l’intero comparto, secondo quella che è stata l’analisi dello scorso anno, riguardano i rapporti con gli istituti di credito ed un calo, generalizzato, delle risorse a disposizione per l’acquisto di casa da parte della cittadinanza. "Nel 2023 – aggiunge Emiliano Lai – l’aumento dei tassi di interesse, l’impennata dell’inflazione e la crescita dei costi delle materie prime hanno congelato lo scenario delle nuove costruzioni. Lo stallo è stato determinato anche dai molti cantieri fermi per la vicenda Superbonus: da un lato per quelli già avviati, dall’altro perché molte imprese si sono focalizzate su nuove ristrutturazioni. Una situazione che porta ad una carenza di immobili, sia per compravendite che affitti. La stabilità dei prezzi è inoltre segno di saturazione".

Questo significa che, per il momento, non c’è sentore di una ripartenza decisa di tutto il mercato ma, anzi, si cerca di resistere pensando ai progetti che devono partire di rigenerazione urbana e nuove infrastrutture. "Gli investitori si stanno riavvicinando al mercato – conclude Lai – ma lo scenario resta stabile. Una situazione che si può sovvertire anche ripensando le nostre città tramite percorsi di rigenerazione urbana e scelte infrastrutturali che favoriscano i collegamenti vita-lavoro, creando così motivazioni nuove per vivere ogni parte del territorio".

S.M.