REDAZIONE PISTOIA

Lupi vicino alle case: "Non sono pericolosi, servono per limitare gli ungulati"

Parla l'esperta dopo il caso di Montevestito, dove era stata trovata una carcassa di cervo in un giardino

Francesca Ciuti

Pistoia, 4 aprile 2016 - Siano benedetti i lupi. Non è una provocazione né tanto meno una frase ironica, ma la pura e semplice verità. I lupi sono fondamentali per il mantenimento dell’ecosistema delle nostre montagne e colline. Anche se quando si avvicinano molto alle case, come nel caso di Montevestito dove un residente ha trovato una carcassa di cervo in guardino, sale la preoccupazione. «Diciamo che svolgono una funzione di controllo importante - spiega Francesca Ciuti, della cooperativa ‘ Castanea ’ e responsabile tecnico e scientifico del progetto di ricerca e monitoraggio del lupo nella provincia di Pistoia -. Definire il lupo un problema è quanto di più sbagliato possa esserci perché visto il grande numero di ungulati i lupi servono per preservare l’equilibrio dell’ecosistema. S i possono avvicinare alle zone abitate , è vero, ma perché si tratta d i posti in cui si trovano maggiormente concentrati cervi o caprioli o altri animali». Il progetto di ricerca e monitoraggio del lupo ha elaborato dati ben precisi che arrivano a stimare il numero di branchi di lupi presenti nella nostra provincia. «Ad oggi possiamo avere un quadro abbastanza preciso – afferma Ciuti – e attualmente sono nove i branchi di lupi , alcuni condivisi con altre province o regioni confinanti. In maniera approssimativa, un branco di media è composto da quatt r o o cinque elementi». E si tratta di lupi e non di cani rinselvatichiti come qualcuno ipotizza.

«A Pistoia non esistono cani rinselvatichiti – dice Francesca Ciuti – casomai ci sono cani padronali tenuti mal e che vengono lasciati liberi la notte e questi sì che possono attaccare altri animali o essere pericolosi per le persone. A dire il vero questi cani sono molto più pericolosi dei lupi». Già , perché un altro mito da sfatare, o meglio un altro paio, è quello che vuole il lupo come un animale feroce pronto ad azzannarti o quello delle favole in cui si vedono piccoli cuccioli che fanno venir voglia di prenderli e accarezzarli.

«Gli ultimi attacchi del lupo nei confronti dell’uomo – spiega la responsabile del progetto – sono documentati intorno al 1800. Detto questo bisogna dire che rimane un animale selvatico e come tale va trattato. La visione romantica dei cuccioli di lupo che ispirano tenerezza è un altro modo sbagliato di approcciarsi a questo animale. Il lupo non è né il predatore pronto ad azzannarti, né il cucciolotto da accarezzare. Va trattato come qualsiasi animale selvatico con buonsenso e responsabilità. Si può tranquillamente andare a fare le passeggiate nei boschi e semmai si dovesse avere un incontro con il lupo o altri animali basta comportarsi con intelligenza: ovvero magari cambiare strada o semplicemente lasciarli in pace».