
Vanni Baldi con la lettera arrivata con 27 anni di ritardo
Pistoia, 23 aprile 2023 – Le lettere si battevano ancora a macchina e le quote indicate nei bollettini si pagavano ancora in lire. Tutto torna, a guardar la datazione: 25 ottobre 1996, quasi ventisette anni fa. Il tempo esatto che c’è voluto perché una lettera spedita da Pistoia – mittente casa dell’anziano Centro di Monteoliveto di via Bindi – raggiungesse il destinatario (ormai estinto) in via della Madonna. Ventisei anni e più per percorrere una risicata manciata di chilometri e raggiungere oggi il figlio di Giovanni Baldi (appunto l’originario destinatario), Vanni che, sbalordito e perplesso si è trovato a scartare una lettera dall’aspetto decisamente "passato".
Contenuto della missiva qualcosa che aveva a che fare con una grande passione di babbo Giovanni, il che ha contribuito ad evocare almeno bei ricordi di famiglia. "Due giorni fa sono uscito di casa per andare a trovare mio figlio e già in quel momento avevo visto questa busta in cassetta. Sul momento mi son detto che l’avrei guardata al mio ritorno alla sera – racconta Vanni – e così ho fatto. Quando ho visto la data scritta nella lettera sono rimasto davvero sorpreso".
La missiva , firmata dall’allora direttore Renzo Baroncelli recitava così: "Spulciando gli elenchi dei partecipanti ai due precedenti concorsi di grafica e pittura indetti dalla Casa dell’anziano e organizzati presso la sede di Monteoliveto, abbiamo trovato anche il suo nome. Pertanto si trasmette il bando del terzo concorso di grafica e pittura che si svolgerà presso la medesima sede di Monteoliveto con le consuete modalità. Siamo convinti e speriamo tanto che ella vorrà farci l’onore di partecipare ancora una volta: non solo, ma, nell’ambito delle sue conoscenze, ci attendiamo che riesca a trovare nuovi concorrenti. Di questa sua propaganda le saremo infinitamente riconoscenti".
Allegato alla lettera un bollettino per versare la quota d’iscrizione fissata in diecimila lire e l’invito a un "sollecito riscontro". Che ovviamente non è mai arrivato.
«Il timbro sulla busta si riferisce a un’agenzia di spedizioni privata. Chissà che tipo di giro avrà fatto questa lettera... – si domanda Vanni –. Il mio babbo è venuto a mancare nel 1998, ma neppure volendo sarebbe arrivato a leggere questa lettera oggi che avrebbe avuto 116 anni. Tutti gli anni il babbo portava dei quadri alla Casa dell’anziano e negli ultimi periodi in vita l’avevano anche premiato. Fu verniciatore per tutta la vita, poi per non abbandonare la pittura si dedicò all’arte una volta in pensione. Gli piaceva copiare, se trovava una cartolina che gli piaceva faceva la corsa a riprodurla. Tanto che in casa sono pieno di questi quadri, molti li ho regalati proprio per via di questa super produzione. Sono sicuro che se quella lettera fosse arrivata davvero nel 1996, il babbo avrebbe senza dubbio partecipato accogliendo con piacere quell’invito".
L’ufficio stampa di Poste Italiane, informato della bizzarra vicenda, tiene a precisare che la missiva non è riconducibile alla stessa: in quegli anni infatti la corrispondenza era appaltata in parte ad altri corrieri, appunto privati.
linda meoni