Le urla di dolore tra acqua e fango: "Le auto sembravano in un flipper". Anziani salvati con il gommone

L’incubo è cominciato a mezzanotte. Casini e Catena travolte dall’onda tracimata dal torrente Stella "Ha invaso almeno due case, molte persone sono state soccorse dai vigili del fuoco con un anfibio" .

Due case il cui piano terra è stato sventrato dalla forza delle acque. Poco distante l’argine, letteralmente sbriciolato dalla furia della corrente. Così è cominciato l’incubo per le zone di Casini e Catena di Quarrata, all’altezza del ponte sul torrente Stella, via Costaglia e via Venezia. L’acqua, una volta portato via una parte dell’argine, ha inondato e travolto tutto ciò che ha trovato sul suo cammino, spostandosi poi verso sud, verso Catena fino al confine con Seano. Qui, la notte scorsa, decine di persone si sono trovate con il piano terra completamente invaso dall’acqua. Per miracolo non ci sono state vittime.

"Era mezzanotte. Sono stati momenti col cuore in gola – racconta Steven Bertucci, residente in via Costaglia –, l’acqua ha invaso dapprima due case vicine all’argine, dove erano presenti due coppie di persone. Fortunatamente i Vigili del Fuoco sono riusciti a salvarli con un mezzo anfibio, facendoli passare dalla finestra". Le quattro persone che si trovavano nelle due case, si aspettavano gli allagamenti, ma la situazione è precipitata quando l’argine ha ceduto.

"É stato a quel punto che abbiamo temuto il peggio – racconta ancora Steven –: l’acqua ha sfondato le porte di ingresso di quelle due case e la corrente ha trascinato fuori i mobili, portandoli via. Lì abbiamo capito che c’era una situazione di forte pericolo. Allagamenti qua se ne sono visti in passato, ma l’argine non aveva mai ceduto".

L’acqua, senza ulteriori ostacoli, ha invaso centinaia di fabbriche, negozi e case, fino oltre Seano: "In via Costaglia le macchine erano sommerse. Fortunatamente casa mia è leggermente rialzata e si è salvata, ma sono consapevole di essere stato graziato. Altre case vicine hanno 80 centimetri di acqua al primo piano". A Seano, appena qualche centinaio di metri più a sud la situazione è stata, se possibile, peggiore. "Abbiamo visto sui social i video di quella zona – conclude Bertucci –, le auto sono state trascinate via come palline del flipper. Abbiamo avuto molta paura per noi e per tutte le persone che abitano in quest’area". I Vigili del Fuoco, con la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, hanno lavorato senza sosta già dalla nottata per portare in salvo, a bordo di gommoni o mezzi anfibi, le persone più bisognose rimaste intrappolate ai piani alti.

Solo nella tarda mattinata di ieri l’ultima persona "fragile" è stata portata via dai sommozzatori a bordo di un gommone: una signora di 85 anni, che aveva bisogno di cure e che non poteva più rimanere nella sua casa invasa dall’acqua. Nel dramma, una piccola fortuna. Non lontano dall’area dove l’argine ha ceduto erano in corso, ironia della sorte, alcuni lavori di consolidamento alle opere idrauliche. Questo ha permesso, già a metà mattinata, di portare sul posto del cedimento dell’argine draghe e ruspe adibite allo spostamento terra. La corrente dell’acqua, in questo modo, è stata quantomeno parzialmente rallentata nel pomeriggio. Ormai, però, il disastro si era compiuto. C’è solo da tirare un sospiro di sollievo per l’assenza, almeno qui, di vittime. I danni materiali, invece, sono semplicemente incalcolabili.

Francesco Storai