Le cause del temporale a V. Due spinte contrapposte: "E la pioggia si rigenera"

Da nord verso sud lo scontro fra correnti senza che una prevalesse sull’altra. E così in un pomeriggio è caduta l’acqua che di solito cade in cinque settimane.

La provincia di Pistoia e la Toscana piangono morti e devastazione. L’alluvione del 2 novembre passerà alla storia come uno dei periodi più difficili per molti comuni della nostra provincia: Quarrata, Pistoia, Serravalle Pistoiese, Lamporecchio, Larciano. Qui la furia delle precipitazioni, e delle conseguenti inondazioni, non ha risparmiato case, fabbriche, negozi e, purtroppo, vite umane. E mentre la zona sud-est della provincia è finita sotto una devastante tempesta, il resto del territorio provinciale viveva una serata di pioggia forte, ma senza eccessivi disagi o allagamenti.

Come mai la furia degli elementi si è concentrata proprio in quella sfortunatissima area? A generare l’alluvione del due novembre è stato un temporale stazionario "a V" (o, per dirla in termini internazionali, "V-shaped") che si è generato a inizio pomeriggio poco a sud di Livorno con asse Quercianella – Pontedera – Empoli – Quarrata – Val Bisenzio. Una striscia di precipitazioni (larga circa 30-40 chilometri e lunga quasi 100) intensissima ma, soprattutto, letteralmente bloccata nella stessa posizione per oltre cinque ore. Proprio questo "blocco" del sistema temporalesco durato ore ha provocato l’inondazione in un’area relativamente circoscritta, mentre buona parte della Toscana si trovava sotto precipitazioni molto più deboli.

In questo caso la domanda sorge spontanea: perché il temporale è rimasto bloccato in quel punto così a lungo? La risposta è da ritrovarsi nella convergenza tra due venti che si è avuta proprio lungo l’asse del temporale descritto poco sopra. A nord dell’asse del temporale spirava un forte vento da sud-ovest, originario dalla tempesta "Ciaran" che aveva spazzato 24 ore prima le coste atlantiche francesi e il Canale della Manica. A sud, invece, erano presenti correnti calde e altrettanto umide di scirocco, in risalita da sud-est causate dal forte abbassamento di pressione atmosferica avvenuto sul Mar Ligure. Due spinte contrapposte che non hanno prevalso l’una sull’altra per ore, favorendo quindi il continuo rigenerarsi del temporale senza che questo si muovesse verso nord o verso sud.

Ecco perché a Quarrata, la stazione meteorologica in località ‘La Ferruccia’ ha fatto registrare 170mm in poche ore. Tradotto in altre parole: a Quarrata, Seano, Casalguidi, Iolo e Lamporecchio è caduta, in un pomeriggio, l’acqua che di solito cade in cinque settimane. Nelle stesse ore a Pistoia, distante una manciata di chilometri, cadevano tra i 30 e i 40mm, vale a dire un quantitativo assolutamente normale per una piovosa giornata novembrina. Il caldo fuori stagione fatto registrare durante tutto il mese di ottobre non ha aiutato. Più l’aria è calda e maggiore è la quantità di vapore acqueo, vale a dire energia, che può contenere. Da qui, insieme ad altre concause legate a venti ed orografia, lo svilupparsi di fenomeni così estremi.

Francesco Storai