
L’argine tradisce ancora. Il paese torna sott’acqua: "Siamo corsi ai piani alti"
"L’acqua è tornata nelle case già devastate dall’alluvione. Sembra una maledizione". C’è rabbia nelle parole del sindaco Gabriele Romiti, la stessa rabbia e frustrazione condivisa con centinaia di residenti della frazione Catena di Quarrata, tornata invasa dall’acqua. Responsabile dei nuovi allagamenti è stato il cedimento, parziale, dell’argine del fiume Stella, già lesionatosi nella tremenda notte tra giovedì e venerdì scorsi. Un nuovo, forte, temporale scaricatosi nella serata tra sabato e domenica ha rigettato le famiglie residenti ad est di Pontetorto nell’incubo. "Abbiamo sentito passare la Protezione civile con il sindaco che dal megafono ci diceva di salire ai piani alti degli edifici e di non scendere assolutamente in strada – racconta Gianni Querci, che con la famiglia abita proprio nella zona interessata dall’esondazione – noi fortunatamente abbiamo la casa a due piani e stavamo di sopra, tanto al piano terra avevamo già perso tutto l’altra notte".
Tanta paura anche per Francesca Fossi e la sua famiglia, la cui casa è di fronte a quella distrutta nella notte tra giovedì e venerdì dalla forza della piena. "Sì, ci siamo spaventati anche perché abbiamo visto che l’acqua usciva fuori di nuovo – spiega Francesca –, per fortuna la corrente era meno repentina". L’argine, sgretolatosi nel corso della prima alluvione giovedì notte, era stato parzialmente riparato nella giornata di sabato con un lavoro-lampo da parte dei tecnici della Regione del Consorzio di Bonifica: una corsa contro il tempo vista la nuova allerta che annunciava 40-50 millimetri di pioggia. Precipitazioni, purtroppo, puntualmente arrivate nelle zone già martoriate. Risultato: argine indebolito, terreni e saturi e una nuova falla nel letto del fiume. "L’argine non è crollato del tutto – racconta un altro residente a pochi metri dall’argine – ma l’acqua è filtrata da sotto. Sono arrabbiato perché l’acqua nel fiume c’era, ma non era così tanta. È bastato poco perché l’acqua filtrasse nella terra e mi ritornasse in casa. Sono arrabbiato. Avevamo messo in giardino alcuni oggetti recuperati dall’alluvione di giovedì, li avevamo sistemati fuori in attesa di pulirli come si deve. L’acqua che ha invaso casa ce li ha spazzati via".
La potenza dell’acqua, questa seconda volta, fortunatamente è stata inferiore alla prima, così come è inferiore il numero della case colpite. Rimane però il dramma di decine e decine di famiglie che si trovano letteralmente in balia di un torrente ancora minaccioso e di un argine tutt’altro che stabile. I tecnici del Consorzio hanno piazzato dei robusti teli di plastica a protezione dell’argine da cui l’acqua è già passata due volte. "Abbiamo ancorato i teli a dei pali conficcati nel terreno, in modo che l’acqua non filtri nell’argine. Nel frattempo continueremo a consolidare con della terra i tratti di argini più indeboliti. Speriamo che il meteo ci assista". Almeno da quel fronte la situazione pare rassicurante: l’allerta meteo, infatti, sembra ormai alle spalle. Per i prossimi due o tre giorni non sono previste nuove precipitazioni forti. Una piccola nota positiva in un mare di fango e disperazione.
Francesco Storai
Daniela Gori