REDAZIONE PISTOIA

La Santissima Annunziata riapre al pubblico

Dopo dieci anni torna a splendere la preziosa chiesa di piazza dei Servi. Ieri l’inaugurazione con il vescovo, oggi la visita del Fai

di Samantha Ferri

Dopo dieci anni si sono riaperte le porte del complesso della Santissima Annunziata, in piazza dei Servi, giunto a nuova vita dopo i lavori di restauro del tetto e del campanile. L’inaugurazione si è tenuta ieri mattina alla presenza del vescovo Fausto Tardelli, del sindaco Alessandro Tomasi, di don Luca Carlesi, parroco del centro storico, e del presidente della fondazione Caript Lorenzo Zogheri. "Un’inaugurazione all’insegna della sobrietà – ha voluto sottolineare don Carlesi –, proprio perché l’importante è essere riusciti ad aprire le porte di questo luogo bellissimo, oggi restaurato".

I lavori sono stati finanziati con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica e grazie al contributo della Fondazione Caript. "Questo bellissimo lavoro di recupero – afferma monsignor Tardelli – consegna alla città uno spazio di grande fascino e storia, oltre che riportare a nuovo una parte importante della storia della chiesa di Pistoia che rischiava di essere dimenticata. Gli ampissimi spazi della chiesa che oggi tornano a nuova vita, potranno essere oggetto di idee e progetti per il loro sfruttamento. Un ringraziamento particolare – annota Tardelli – va all’impegno del parroco don Luca Carlesi e all’equipe di professionisti che hanno reso possibile il restauro. Un grazie anche alla fondazione Caript che ha partecipato a questo progetto con convinzione e con un contributo davvero generoso".

Un maxi intervento, quello subito dalla Santissima Annunziata, che ha interessato la messa insicurezza di tutte le copertura del complesso parrocchiale, il consolidamento del campanile e il recupero della facciata principale. La copertura della chiesa – chiusa dal 2013, quando i padri Serviti dopo oltre settecento anni hanno lasciato Pistoia – presentava problemi di infiltrazione, crolli parziali di alcune parti strutturali e anche il campanile rischiava di crollare. I lavori appena conclusi hanno permesso di consolidare e restaurare le dodici antiche capriate "monumentali", ripristinare tutti i manti di copertura del complesso parrocchiale e ricoprire e consolidare il campanile. Anche la facciata Settecentesca, opera dell’architetto pistoiese Gatteschi, ha ritrovato l’originale bicromia e pure la croce in ferro battuto, caduta nel 2014, è finalmente tornata al suo posto.

"Preservare il patrimonio culturale e artistico del nostro territorio – sottolinea il presidente di Fondazione Caript Zogheri – è da sempre uno dei nostri impegni più importanti. È dunque motivo di grande soddisfazione avere contribuito al recupero di una chiesa del XIII secolo e al cui interno sono conservate preziose opere d’epoca barocca". Il progetto, supervisionato dall’ingegnere Paolo Bellezza per conto della Diocesi, è stato redatto dall’architetto Simone Martini in collaborazione con l’ingegnere Michele Vienni. Anche oggi sarà possibile visitare la chiesa grazie alla partecipazione alle giornate del Fai prenotando l’orario di visita online.