
Un momento dell’incontro sull’accoglienza e sulla pace organizzato da don Massimo Biancalani a Vicofaro (foto Castellani)
"Ormai, questa esperienza è sul punto di volgere al termine". Don Biancalani ieri pomeriggio a Vicofaro in un incontro con varie realtà della sua rete solidale, la maggior parte provenienti da fuori Pistoia, ha condiviso la preoccupazione per un orizzonte che si starebbe facendo sempre più buio per la sua missione di accoglienza dei migranti. Le imminenti elezioni regionali, secondo il parroco, costituirebbero infatti il terreno su cuicentro destra e centrosinistra sarebbero pronte a sacrificare l’esperienza di Vicofaro per cercare di agganciare il consenso dell’elettorato.
"Abbiamo già avuto un decreto di sgombero, ormai c’è l’attenzionamento nazionale su Vicofaro" ha detto Biancalani, che ha puntato il dito sulla miopia delle istituzioni e della politica "che si preoccupano dell’ordine pubblico con un controllo anche repressivo, senza capire che occorrono invece progetti e risorse perché solo con l’integrazione si combatte l’illegalità. Al posto del controllo ci dovrebbe essere un lavoro simile a quello che facciamo qui – ha aggiunto –, che cerchiamo di inserire i ragazzi nella società e nel mondo del lavoro. Questi ragazzi sarebbero stati abbandonati a loro stessi, noi li abbiamo accolti con le nostre poche risorse, abbiamo dato quello che avevamo in senso evangelico. Ringrazio le associazioni che ci hanno aiutato a sostenerci".
Attualmente nel centro di Vicofaro sono ospitati circa 130 migranti, "ma di qui ne sono passati a centinaia che adesso hanno trovato una loro collocazione, anche all’estero, dove lavorano e si sono fatti una famiglia – ha raccontato con un pizzico di orgoglio –. Spesso arrivano però senza documenti e diventa complicato aiutarli a inserirsi. Se poi venissero spostati in zone poco raggiungibili chi ha già un lavoro non avrebbe più modo di andarci" ha proseguito Don Biancalani, parlando alle tante persone arrivate per sostenere l’esperienza di accoglienza nella parrocchia e manifestare la loro solidarietà e vicinanza, specie dopo i recenti attacchi. Tra questi i rappresentanti del circolo 25 Aprile del quartiere Isolotto di Firenze, dell’ambulatorio solidale di Pistoia e un delegato della Gkn che ha sottolineato l’impegno del collettivo di fabbrica per la giustizia sociale perché non ci siano persone di serie A e di serie B.
"Lasciare la gente per strada contribuirà a creare quelle sacche di illegalità che stanno affliggendo tante città", ha osservato Antonella Bundu, ex consigliera del Comune di Firenze. Anche Pietro Bartolo, ex europarlamentare e medico di Lampedusa ha mandato una lettera per esprimere vicinanza all’attività di don Biancalani. Il garante dei detenuti di Firenze Eros Cruccolini ha evidenziato la situazione di Vicofaro più complessa del solito, "dove il sovrannumero è dovuto al fatto che non ci sono altri Biancalani a Firenze e in altre città". Per Cruccolini sarebbe importante "cercare il dialogo e l’apertura per far conoscere la realtà dell’accoglienza in parrocchia".
Daniela Gori