La maxi emergenza. Ancora ventotto ricoverati

Per garantire le operazioni di soccorso è stato chiamato in servizio il personale reperibile .

FIRENZE

Il crollo, improvviso. Come un terremoto. Il solaio che manca sotto i piedi risucchia al piano di sotto. Non c’è il tempo per rendersi conto, tutto finisce in un nuvolone di polvere che ingiotte più di quaranta persone. Si teme il peggio. Le chiamate al numero unico delle emergenze testimoniano lo stato di angoscia profonda degli ospiti. "Correte, con le ambulanze, con i pompieri". Grida di disperazione. Per la dinamica, poteva essere una strage. Anche se restano in tutto 28 le persone ancora ricoverate. Due sono in prognosi riservata: un ventisettenne ricoverato a Careggi in terapia intensiva con un’emorragia addominale e traumi e una giovane donna a Prato, anche lei affidata alle cure della rianimazione. Molti i fratturati. Traumi alle costole, alle vertebre che costringeranno a consulti con il neurochirurgo ma, alla meglio, a una lunga immobilità. Non poco per essere reduci da una festa di nozze. Tutto è accaduto poco prima delle 20 di sabato, quando è arrivata la chiamata al 112 che a sua volta ha attivato la centrale operativa 118 Empoli-Pistoia. Immediatamente è stato attivato lo stato di maxiemergenza con il corrdinamento regionale che ha allertato le direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri. Sui soccorsi niente da dire. Fin da subito c’è stata una fortissima interazione, con le relative reazioni operative, da parte degli ospedali coinvolti: oltre a Pistoia, Prato, Lucca, Pescia, a Firenze Careggi e Torregalli.

Alla centrale di Pistoia è subito giunto il direttore Piero Paolini che ha gestito la catena dei soccorsi e deciso, nel più beve tempo possibile, gli interventi da effettuare. Provvedendo all’invio all’ex convento di Giaccherino di due automediche, cinque ambulanze infermieristiche (di cui quattro allestite per l’evento), otto ambulanze Blsd (di cui cinque allestite per l’evento) e 10 ambulanze Bls (di cui otto allestite per l’evento), quattro pulmini. Per garantire le operazioni di soccorso è stato richiamato in servizio il personale reperibile. Al pronto soccorso del San Jacopo di Pistoia sono arrivati 25 infermieri e 12 operatori sanitari, oltre al personale medico della medicina d’urgenza. Complessivamente le persone soccorse sono state 39 di cui 6 codici rossi, 5 gialli e 28 verdi. Il presidio ospedaliero di Pistoia si è attivato per fare posto all’arrivo di un massiccio afflusso di pazienti critici.

"Sono andata al più presto in ospedale – dice Lucilla Di Renzo, direttrice sanitaria del presidio pistoise e della rete ospedaliera dell’Asl Toscana centro – E’ stato messo in atto il protocollo per la gestione delle maxiemergenze, il cosiddetto Peimaf, il piano di emergenza interno di massiccio afflusso ed è stato richiamato in servizio ulteriore personale sanitario per far fronte all’improvvisa emergenza". Nell’arco di una ventina minuti sono state rese disponibili tre sale operatorie e attivate le relative équipe chirurgiche e ortopedica; predisposti quattro letti aggiuntivi di terapia intensiva e allestiti ulteriori quattro letti operatori e rese disponibili, sempre in pronto soccorso, tre sale rosse per accogliere i codici rossi e disposto un aumento di 26 posti letto dedicati ad accogliere i feriti che sarebbero sopraggiunti.

"Eravamo pronti ad accogliere un numero indefiniti di pazienti – dice il direttore del pronto soccorso Mirco Donati – A Pistoia poi ne sono arrivati 12. Ma ringrazio tutto il personale per pronta disponibilità e per la professionalità dimostrata".

i. u.