
Lettura collettiva di "Un dettaglio minore" con il Coordinamento pistoiese Scuole per la Palestina "In questo quadro drammatico, ciò che più di tutto ci colpisce è l’annientamento dell’infanzia".
Diciotto voci per richiamare l’attenzione su ciò che sta accadendo nella striscia di Gaza: è con una maratona di lettura organizzata alla libreria Lo Spazio in via Curtatone e Montanara che i docenti del Coordinamento pistoiese Scuole per la Palestina hanno mantenuto il loro impegno di parlare di Gaza e della Palestina. Molte le persone all’interno della libreria e fuori nel dehor che hanno seguito libro alla mano, oppure solo ascoltando, la lettura integrale del libro della scrittrice palestinese Adania Shibli "Un dettaglio minore". I diciotto lettori, in buona parte insegnanti ma anche volontari che si sono proposti di partecipare, si erano divisi le pagine da leggere a voce alta, andando avanti dalle 19 per alcune ore.
Il romanzo parla di un fatto che era già stato raccontato nel quotidiano "Haaretz" nel 2003: la violenza brutale e omicida su una ragazza palestinese da parte di alcuni soldati israeliani nell’estate del 1949, all’indomani della Nakba, "la catastrofe". Come ha scritto la traduttrice del libro, Monica Ruocco: "Un dettaglio minore è un romanzo politico e parte da una realtà in cui la memoria, la parola e anche l’esistenza dei cittadini palestinesi è stata, ed è ancora adesso, innominabile. Però è un testo anche universale che parla di tutti gli invisibili e degli scomparsi di questo mondo".
L’iniziativa della maratona di lettura è partita proprio dall’idea che bambini e ragazzi non devono essere invisibili in nessuna parte del mondo. "Noi siamo insegnanti e il nostro lavoro è quello di stare a scuola con i nostri bambini e ragazzi mentre altrove i loro coetanei stanno morendo vittime di un genocidio – ha spiegato una delle organizzatrici, la docente di lettere al liceo scientifico Duca D’Aosta Milva Maria Cappellini - per questo ciò che più di tutto ci colpisce di questa guerra è vedere l’annientamento dell’infanzia. Questo conflitto, dove i morti sono soprattutto bambini, sta avendo una grande esposizione mediatica, ma non stiamo guardando una serie tv, o le immagini di un videogame. Si parla di oltre 17mila bambini uccisi e oltre 33mila rimasti feriti, spesso mutilati. Ma nel complesso la situazione è disperata per un milione di bambini di Gaza, tra quelli che patiscono la fame, quelli che sono rimasti orfani, e soffrono di paura, ansia, depressione. Gli psicologi – conclude – hanno coniato la definizione ’Sindrome Palestinese’ per spiegare una condizione infantile tanto tragica".
Sempre nei giorni scorsi, si è tenuta un’altra manifestazione di protesta contro il genocidio del popolo palestinese in corso a Gaza. "Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio", questo lo slogan scelto per l’appuntamento che si è svolto in piazza Gavinana, in contemporenea con altri eventi analoghi che si sono svolti in tutta Italia promossi dalla rete solidale "L’ultimo giorno di Gaza".
Daniela Gori