REDAZIONE PISTOIA

Il carcere ’scoppia’. La denuncia del garante: "Numeri raddoppiati. Niente medico di notte"

L’allarme lanciato dall’avvocato Tommaso Sannini, referente di Pistoia "Ci sono 86 detenuti, ma la capienza è di 43. Condizione critica".

L’avvocato Tommaso Sannini, garante. dei detenuti di Pistoia

L’avvocato Tommaso Sannini, garante. dei detenuti di Pistoia

Di suicidi nella casa circondariale di Santa Caterina non ce ne sono stati. Ma è anche vero che non ci sono mai stati così tanti detenuti come ora. Oggi se ne contano 86, il doppio di quelli previsti, se è vero che la capienza del carcere di Pistoia è di 43 persone. A lanciare l’allarme, nella giornata di mobilitazione indetta dalla Conferenza nazionale dei garanti territoriali, è l’avvocato Tommaso Sannini, referente di Pistoia. "La situazione che si è creata negli ultimi mesi è insostenibile – spiega l’avvocato Sannini – ed è il risultato dei trasferimenti che abbiamo avuto da altre carceri negli ultimi mesi. Non avevamo mai toccato questi numeri. Negli ultimi tre anni la media a Pistoia è oscillata tra i 57 e i 61 detenuti. Il picco massimo lo abbiamo toccato la prima volta a febbraio quando siamo arrivati a 75 persone. Poi a giugno c’è stato un ulteriore incremento, e siamo arrivati a 86 persone. Questo si traduce in condizioni di vita inaccettabili. Le celle al piano terra, progettate per ospitare una sola persona, ne accolgono due: lo spazio è talmente ridotto che, se un detenuto desidera stare in piedi, l’altro è costretto a restare disteso sulla branda. Al piano superiore, celle da quattro posti ne ospitano sei, mentre quelle da tre ospitano cinque detenuti. Le condizioni di vivibilità sono al limite della dignità umana. Questa situazione viola l’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, poiché la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che ciascun detenuto abbia diritto ad avere tre metri quadri calpestabili".

Oltre all’evidente sovraffollamento, c’è da registrare un altro problema, quello della mancata copertura notturna del medico di guardia. Il medico infatti è presente nella struttura fino alle 20, mentre un infermiere copre ancora due ore fino alle 22. Da quel momento, finora c’era un medico reperibile per le emergenze notturne, un’assistenza che ora è stata soppressa. "É recente – continua l’avvocato Sannini – la soppressione della reperibilità notturna del medico di guardia, come segnalato dalla direzione, che lascia l’istituto privo di assistenza sanitaria notturna, costringendo il personale a rivolgersi al 118, con tutte le criticità che questo comporta in un contesto così delicato".

Ma la situazione della Casa circondariale di Pistoia non è delle più gravi, se si considera l’emergenza a cui si è arrivati al livello nazionale. "Sono già 45 le persone detenute che si sono tolte la vita dall’inizio dell’anno, a cui si aggiungono 3 agenti di polizia penitenziaria – spiega Sannini –. L’eccezionale ondata di caldo ha aggravato ulteriormente la situazione in strutture spesso prive di acqua e corrente elettrica. La Conferenza dei garanti territoriali chiede l’applicazione di misure alternative per circa 19.000 detenuti, con pene inferiori ai tre anni e l’approvazione urgente di provvedimenti deflattivi. Tra questi, la proposta Giachetti sulla ’liberazione anticipata sociale’, che prevede una riduzione semestrale di 75 giorni, rappresenta un primo passo concreto. Il garante di Pistoia e la Conferenza nazionale dei garanti territoriali invitano deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali a visitare gli istituti penitenziari, adulti e minorili, per prendere atto delle condizioni di detenzione e della negazione della funzione rieducativa della pena, così come sancito dall’articolo 27 della Costituzione".

Martina Vacca