REDAZIONE MASSA CARRARA

Medico in carcere. Sospeso e ai domiciliari, continuava a lavorare nella casa dei genitori

Blitz della Finanza nell’abitazione dove Cardillo aveva allestito uno ’studio’. Era stato condannato nei giorni scorsi per esercizio abusivo della professione

Le indagini della Guardia di Finanza

Le indagini della Guardia di Finanza

Massa, 30 luglio 2025 – Era stato già coinvolto in una precedente e articolata attività investigativa, condotta dalla Procura della Repubblica di Massa Carrara e svolta dai militari della Guardia di Finanza, culminata lo scorso 17 luglio con una condanna in primo grado a una pena di oltre 4 anni di reclusione. Per il medico 45enne di Montignoso, Francesco Cardillo, i guai però non sono finiti. Perché nei giorni scorsi sempre la Guardia di Finanza provinciale, all’esito di ulteriori indagini delegate dalla Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a un’ordinanza di sostituzione degli arresti domiciliari con la custoria cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Massa, sempre nei confronti del medico, molto noto sul territorio e difeso dal legale David Giovanni Cappetta di Massa e Mauro Molinello di Torino. Il primo episodio, che si è chiuso con la condanna a oltre 4 anni – per la quale la difesa annuncia già l’intenzione di fare appello “perché riteniamo che la sentenza sia impugnabile e vi siano ampi margini di riforma” – aveva visto il professionista accusato di operare abusivamente nella propria abitazione a Montignoso.

Durante l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori, è stato nuovamente “sorpreso” a esercitare la professione sanitaria all’interno dell’abitazione stessa, dove risultava ristretto (con braccialetto elettronico). Il tutto nonostante fosse, in via cautelare, sospeso dall’Ordine dei Medici e gli fosse vietato comunicare con altre persone. In particolare, la recente attività investigativa – spiegano le Fiamme Gialle – ha documentato che, come già accaduto in passato, un paziente, nel mese di giugno scorso, si sarebbe rivolto al medico che – sebbene sottoposto agli arresti domiciliari e sospeso dall’albo professionale – lo avrebbe comunque sottoposto a un trattamento sanitario, a seguito del quale avrebbe subito complicanze tali da doversi rivolgere a una struttura sanitaria adeguata per le cure del caso.

Durante le perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica presso l’abitazione dei genitori, è stato accertato l’allestimento di un vero e proprio “studio medico” nel Comune di Massa, dove il professionista continuava a ricevere i pazienti. Nel corso delle operazioni, i militari hanno accertato anche la presenza in loco di una cliente ignara, che di li a breve si sarebbe dovuta sottoporre a trattamento medico. In ragione di ciò, la Procura della Repubblica sulla base delle indagini svolte, ha richiesto al tribunale l’aggravamento della misura cautelare, sostituendola con la custodia cautelare in carcere, ove il sanitario, che – ricostruisce la Finanza – già nelle precedenti fasi investigative si era reso protagonista di una pluralità di illeciti (mettendo a repentaglio la vita di alcune clienti sottoposte a trattamenti di chirurgia estetica in sedazione profonda all’interno dello studio medico abusivo, allestito nella propria abitazione e privo delle necessarie autorizzazioni), è tutt’ora ristretto. “Non siamo a conoscenza al momento degli atti di indagine nel dettaglio e ci riserviamo valutazioni più avanti. Per adesso prendiamo atto delle conclusioni della Guardia di Finanza”, commenta la difesa.

Deferita a piede libero anche la compagna del medico, la quale, in difetto di ogni previsto titolo abilitativo, gli avrebbe prestato ausilio nel corso delle pratiche sanitarie. L’attività svolta testimonia l’impegno del Corpo e la fondamentale collaborazione con l’Autorità Giudiziaria nel contrasto all’illegalità, testimoniando un approccio trasversale volto a tutelare i cittadini da fenomeni potenzialmente nocivi alla salute.

 Irene Carlotta Cicora