Il primato? Resta in provincia, ma scavalla il ponte di Serravalle e arriva fino a Pescia. Risultato: il Liceo Lorenzini primeggia, sia nell’indirizzo classico sia nello scientifico e pure nel linguistico, scippando lo scettro all’Amedeo di Savoia (da tempo ben saldo ai vertici e ora costretto alla resa) e anche al Forteguerri. La fotografia delle scuole superiori la scatta la Fondazione Agnelli con il tradizionale rapporto "Eduscopio", sorta di mappa che incrociando i dati di rendimento degli studenti e il loro percorso post diploma dà indicazioni sugli esiti universitari e sulle carriere lavorative dei ragazzi. C’è un indice a sancire il bello e il cattivo tempo dei diversi licei e istituti ed è l’indice Fga che, espresso in centesimi, ha lo scopo di tener conto sia della bravura (media) che della rapidità degli studenti nel superare gli esami.
Tappa d’inizio di questa lettura i licei classici, al cui vertice come detto c’è il Carlo Lorenzini di Pescia con indice Fga 77.84 (migliore anche degli omologhi di Empoli e di Firenze) i cui studenti risultano essere anche quelli a miglior rendimento, con voto medio alla maturità di più di 90100. Il Forteguerri insegue con indice Fga 76,48 e maturati immatricolati con voto medio di circa 85. Un’occhiata ai tassi d’abbandono: gli studenti del liceo pesciatino si iscrivono all’università (principalmente a facoltà umanistiche) e proseguono oltre il primo anno nel 91% dei casi, nell’89% dei casi per il liceo pistoiese (con maggior numero di iscritti a indirizzi scientifici). Il Lorenzini di Pescia sbanca tra gli scientifici di zona con indice Fga 82.05 (e studenti con votazioni più alte), seguito dall’Amedeo di Savoia a 78,66 (un tonfo: lo scorso anno era a quota 87,36). Tra gli scientifici-scienze applicate il Pacini in termini Fga è a quota 73,62, con il Pontormo di Empoli primo (77.97) di zona nello stesso indirizzo, mentre nelle scienze umane a livello provinciale fa meglio il Forteguerri (58,83) e nell’economico-sociale il Salutati di Montecatini (54,88).
Primato Lorenzini anche tra i linguistici con indice 68,64, con il Pacini che insegue fermo a quota 65.97. Per quel che riguarda gli artistici non si dispone di dati provenienti dalle Accademie, il che comporterebbe restituire numeri troppo imprecisi che preferiamo non fornire. A completare l’apparecchiatura mancano dunque i tecnici economici e i tecnici tecnologici: per i primi va meglio di tutti i pistoiesi il Pacini (indice 54,3) alle cui spalle sta il Capitini di Agliana (52,65), per i secondi fa scuola lo storico Buzzi di Prato (65,17) con il Fedi Fermi subito dietro ma a considerevole distanza (53,64). Capitolo scuola-lavoro, analizzato a partire dagli istituti professionali nei vari indirizzi. Diversi i parametri che inquadrano la bontà del percorso di studi, il primo certamente è l’indice di occupazione dei diplomati.
Sorpresa o no in cima alla lista con il 68% dei diplomati occupati c’è il De Franceschi-Pacinotti (indirizzo industria-artigianato) che tra l’altro detiene un altro primato: i giorni di attesa che servono per firmare il primo contratto ‘serio’ sono centoventuno, dato più basso degli istituti pistoiesi. Guardando sempre all’indice di occupazione si distinguono anche il Pacini tecnico-economico e il Fedi-Fermi (entrambi 67%) e il Pacinotti di Pescia (66%).
Ma è forse più significativo leggere il dato degli occupati a tempo indeterminato a due anni dal diploma: i contratti ‘fissi’ sono in doppia cifra solo per tre istituti, il Pacinotti (11.8%), il Marchi-Forti (10.9%) e il Sismondi-Pacinotti (10,1%), anche questi tutti e tre localizzati sul versante pesciatino. Curiosità sparse sfogliando: a un diplomato dell’Anzilotti di Pescia, maglia nera, occorrono in media 262 giorni d’attesa per vedersi riconosciuto un contratto appetibile che scendono a 240 per l’Einaudi di Pistoia; coloro che hanno la fortuna di poter lavorare vicinissimi a casa sono quelli del Marchi-Forti di Pescia e del Pacini tecnico-economico (rispettivamente sei e sette chilometri in media la distanza casa-luogo di lavoro). Quelli che invece si spostano di più per andare a lavoro sono i diplomati dell’alberghiero Martini di Montecatini (22 chilometri).
Altro parametro misurato è quello della coerenza del lavoro col titolo di studio a due anni dal conseguimento del diploma: migrano ad altra professione rispetto agli studi molti (65,4%) dei diplomati al De Franceschi-Pacinotti (professionale-servizi) e dell’Anzilotti di Pescia (73.1%). Nell’ambito dei professionali guardandosi intorno arrivando fino a Firenze e oltre, gli istituti pistoiesi non godono in nessun caso della prima posizione.
Nell’ambito dei servizi il Martini di Montecatini è secondo al Datini di Prato, nel tecnico-economico il Pacini è terzo in ambito metropolitano (primo è il Checchi di Fucecchio), nel tecnico-tecnologico il primo pistoiese ad affacciarsi in classifica (primo è il Montessori Da Vinci di Alto Reno Terme) è il Fedi-Fermi, nell’indirizzo industria-artigianato ‘vince’ il Ferraris Brunelleschi di Empoli seguito dal Marconi di Prato e il De’ Franceschi-Pacinotti terzo.
linda meoni