Inquinamento della falda acquifera: "Non c’è rischio per la salute"

La giunta di Serravalle ha individuato l'origine dell'inquinamento da cloruro di vinile nella falda acquifera di Ponte Stella. Si sta lavorando per la bonifica, rassicurando sulla salute pubblica.

"La falda acquifera era inquinata da anni, ma c’è evidentemente chi ha preferito ignorare i fatti. E solo grazie al lavoro di indagine fatto dalla giunta Lunardi, da Asl e da Arpat è stata individuata l’origine dell’inquinamento da cloruro di vinile che proveniva da un ex-stabilimento di via del Redolone". Lo ha detto il vicesindaco Federico Gorbi, facendo di nuovo il punto sull’operazione che dovrà culminare con la bonifica della falda di Ponte Stella. Un lavoro del quale dovrà occuparsi l’azienda proprietaria dell’area, ma prima di procedere è stato necessario raccogliere tutta una serie di dati che in questi mesi sono stati analizzati dalla Regione Toscana, attraverso Arpat. La polemica era nuovamente sorta nei giorni scorsi: Serravalle Civica aveva attaccato l’amministrazione, puntando il dito contro la tardiva pubblicazione dei dati sull’inquinamento da parte del Comune (con la giunta che aveva tuttavia fatto notare come la comunicazione non spettasse all’ente e di aver poi inserito i dati solo per trasparenza). Sempre secondo la formazione civica, i valori di contaminazione da cloruro di vinile del "pozzo E" sarebbero quasi quintuplicati negli ultimi due anni. E Gorbi ha voluto replicare, tranquillizzando la cittadinanza e cercando di spegnere le polemiche. "Per arrivare a un processo di bonifica serio bisogna prima comprendere a fondo il fenomeno – ha affermato –, ma lo ricordo con estrema chiarezza, attualmente non esiste alcun rischio per la salute delle persone perché la falda acquifera di Ponte Stella non viene utilizzata per il consumo dei nuclei familiari. Chi dice che nascondiamo le analisi fa solo terrorismo".

La prima conferenza dei servizi si è aperta nelle scorse settimane e dovrebbe chiudersi a breve. Per quel che riguarda invece i prossimi passaggi, il rappresentante dell’azienda indicata come responsabile dovrebbe presentare un progetto operativo di bonifica (nel quale saranno specificati i tempi dell’intervento) soltanto dopo l’approvazione dell’"analisi di rischio", dopo la conferenza. E a quel punto, il documento dovrebbe essere sottoposto al via libera di una nuova conferenza dei servizi, per procedere infine a bonificare l’area.

G.F.