Inquietudine per chi coltiva viti e olivi: "Rischiamo grossi danni"

Il repentino abbassamento delle temperature preoccupa i coltivatori di viti e olivi, che temono danni alle piante in fase avanzata di vegetazione. Il cambiamento climatico rende difficile la gestione delle operazioni stagionali, creando incertezza sulle conseguenze future.

Inquietudine per chi coltiva viti e olivi: "Rischiamo grossi danni"

Inquietudine per chi coltiva viti e olivi: "Rischiamo grossi danni"

Gli sbalzi climatici e soprattutto gli abbassamenti repentini delle temperature crea disagi e anche una certa inquietudine in chi coltiva viti e olivi. "Al momento non pare ci siano danni per l’ultimo calo delle temperature – dice Fabio Marini della società Marini Giuseppe e figli – credo che ci abbia salvato il vento, ma se nei prossimi giorni ci fosse una brinata, cioè si scendesse sotto lo zero allora potrebbero esserci conseguenze negative dato lo stato avanzato della vegetazione, che non è mai successo finora che fosse così avanti in questo momento dell’anno". Dunque si guarda non senza apprensione alle temperature del fine settimana dato che le previsioni meteo indicano verso il brutto. Del resto anche l’anno scorso molti dei problemi dell’annata delle olive, che è stata brutta dal punto di vista quantitativo, sono derivati proprio dalle improvvise gelate nel momento della fioritura. Il problema è dunque il cambiamento del clima che anticipa le fioriture ed espone le piante agli choc di eventuali brinate nella stagione primaverile.

"Il guaio è che si tratta di una situazione del tutto nuova anche per noi – dice Fabio Marini – non essendoci precedenti non possiamo nemmeno valutare e prevedere cosa potrebbe succedere per esempio se ci fosse una brinata nei prossimi giorni. Speriamo che non succeda ma è difficile ora prevedere quale potrebbe essere di preciso la reazione delle piante". La mutevolezza del clima anche nel giro di pochi giorni, da situazioni quasi estive a temperature vicine allo zero termico, crea disagi alle aziende non solo per il timore che ne possano risentire le colture ma anche per la difficoltà a gestire il ciclo delle operazioni stagionali. "C’è una difficoltà di tipo organizzativo – dice Eleonora Ciardi della Fattoria di Casalbosco – dobbiamo programmare le cose da fare sui vigneti e non possiamo farlo con facilità perché le condizioni meteo non ce lo permettono. Abbiamo fatto la potatura, ora dovremmo fare altre operazioni e questi cambiamenti così rapidi certamente non ci agevolano". A Casalbosco stanno crescendo molte viti nuove, piantate recentemente, che hanno bisogno di una cura particolare. Finora tutto procede regolarmente ma negli ultimi anni si è accentuato il tasso di imprevedibilità che da sempre caratterizza ogni produzione agricola. Intanto però sia Casalbosco che l’azienda Marini Giuseppe sono reduci da una buona esperienza al Vinitaly dove hanno presentato i loro prodotti nell’ambito dello stand del Chianti.

Giacomo Bini