Festa del lavoro nel ricordo di Luana: così la Toscana la commemora

Una borsa di studio al figlio e un premio in suo nome all’ippodromo di Agnano. Sarà presente la madre della giovane. L’impegno del sottosegretario La Pietra

Pistoia, 1 maggio 2023 - Una borsa di studio per il figlio di Luana D’Orazio e la prima corsa di trotto dedicata a lei. Sono queste le due iniziative in ricordo della giovane operaia morta a soli 22 anni, il 3 maggio 2021, in una azienda tessile a Montemurlo.

La storia di Luana ha commosso tutta Italia tanto che la giovane è diventata il simbolo della lotta agli infortuni e alle morti sul lavoro. E anche per questo primo maggio, in occasione fra l’altro del secondo anniversario dalla sua scomparsa, si è voluto dedicarle qualcosa. E’ stato il sottosegretario alle Politiche agricole, il pistoiese Patrizio La Pietra, a interessarsi al caso e a far sì che il premio della prima corsa ippica che si terrà oggi ad Agnano, Napoli, sia dedicato alla ragazza.

«Abbiamo deciso di dare un significato a questa giornata del primo maggio – ha spiegato La Pietra – Quella ad Agnano è la cosa ippica più importante che abbiamo in Italia. Quindi abbiamo voluto ricordare Luana D’Orazio dedicandole il premio della prima corsa. Inoltre abbiamo invitato la madre della ragazza, Emma Marazzo, che ritirerà una borsa di studio per il figlio di Luana messa a disposizione dal Ministero. E’ una manifestazione di carattere internazionale che verrà trasmessa in diretta a livello europeo. In queste iniziative vogliamo porre l’attenzione al mondo del lavoro e a maggior ragione a coloro che sono caduti sul lavoro. Un’attenzione che abbiamo voluto dare in un contesto così particolare e importante".

Alla manifestazione prenderà parte la mamma di Luana, Emma Marrazzo, che dal giorno del tragico incidente della figlia – stritolata da un orditoio a cui furono tolti i dispositivi di sicurezza – si è fatta portavoce della battaglia contro le morti sul lavoro. Marrazzo riceverà la borsa di studio riservata al nipote, il figlio di Luana rimasto orfano della mamma quando non aveva ancora compiuto sei anni.

"Mia figlia è diventata un simbolo, ma non deve essere il simbolo delle morti, deve essere il simbolo dei lavoratori – ha detto Marrazzo –. Il 3 maggio è l’anniversario della sua morte: io devo lottare per vivere mentre lei non c’è più, ed è sempre più dura. Mia figlia sia un simbolo per poter fare qualcosa, il mio invito è che le istituzioni riflettano questo primo maggio, perché le morti sul lavoro sono come le guerre: a chi convengono? Serve riflessione – ha concluso – e serve soprattutto la cultura della sicurezza".

L.N.