
Pista ciclabile
Pistoia, 3 giugno 2016 - Città a misura di bici oppure no? Netta spaccatura in città. Se da una parte alcuni lamentano la mancanza di spazi adeguati – tanto ad uso ricreativo quanto per un utilizzo giornaliero – dall’altra c’è chi si lamenta di come gli appassionati delle due ruote siano tutto tranne che disciplinati e ligi al codice della strada. «Per quanto mi riguarda – afferma Mattia Eleni, studente universitario – chi viaggia in bicicletta è un autentico pericolo per gli automobilisti per due motivi: il primo è che i ciclisti non viaggiano negli spazi in cui dovrebbero, intrufolandosi in mezzo al traffico e rallentandolo. Il secondo è che non rispettano minimamente il codice della strada: se decidi di viaggiare sull’asfalto devi sapere che ti devi comportare come una macchina: non te ne stai in doppia o tripla fila ma viaggi in fila indiana, non scendi per attraversare sulle strisce a piedi ma metti la freccia e giri dove devi. Se non rispetti queste basilari norme di circolazione, rischi di essere un pericolo per te stesso e anche per gli altri».
Parere opposto Claudia Lorenzi, educatrice, che utilizza spesso la bicicletta per andare a lavorare: «Come posso io, ciclista, rispettare i miei spazi di circolazione se non ci sono o, nella migliore delle ipotesi, sono tenuti male? Considero tutta questa situazione una vergogna. Alcuni tratti di ciclabile sono così stretti che una bicicletta rischia di cadere giù dal marciapiede. E gli automobilisti raggiungono livelli di maleducazione assai elevati. Io, che per lavoro mi reco ad Agliana con la bici, trovo difficoltà, alle volte, per colpa di alcuni che viaggiano ad una velocità ben superiore ai limiti consentiti. Inoltre credo sia inutile – continua Lorenzi – che una volta al mese venga organizzata una biciclettata per il centro». Un alto grido di allarme viene lanciato anche da alcuni venditori di biciclette: «A mio avviso il manto stradale è nella norma – sostiene Giovanni Ieri della omonima bicicletteria però mancano le piste ciclabili adatte. C’è anche da aggiungere che sono molto in aumento i furti di biciclette: i semplici lucchetti, che una volta si utilizzavano anche per i motorini, adesso non bastano più. A questo qualcuno deve porre rimedio».
Dello stesso avviso Massimo Di Pierattini, del negozio di vendita “Bici e Bike”: «Quella dei furti è una vera e propria piaga che ha un risvolto negativo sulla nostra attività: nessuno, o almeno in pochissimi, vogliono comprare, oggi, una bicicletta nuova. Il punto è – prosegue Pierattini – che viene fatto poco o niente per contrastare i furti di biciclette e le persone, impaurite, preferiscono non rischiare un acquisto troppo oneroso, scegliendo una bicicletta usata. E la cosa, alla lunga, danneggia noi commercianti».