Inceneritore di Montale senza pace

Il futuro dell'inceneritore di Montale è ancora incerto: i sindaci dei Comuni coinvolti devono decidere se prorogare l'attività o chiudere. Dibattito tra centrosinistra e centrodestra sulle tempistiche e motivazioni. Opposizione critica, maggioranza difende la proroga.

MONTALE (Pistoia)

Ancora in bilico il futuro dell’inceneritore di Montale in provincia di Pistoia. È stata rinviata a domani, venerdì, la decisione dei tre sindaci dei Comuni di Montale, Agliana e Quarrata sulla eventuale proroga dell’ attività dell’impianto il cui contatto di gestione, da parte della ditta Ladurner, scade il 30 giugno prossimo. Prorogare o chiudere, questo è il dilemma. E poi, in caso di proroga, va stabilito per quanto: 3 anni più uno, come hanno già proposto i sindaci dem di Montale e Quarrata oppure per un tempo più breve, addirittura per soli sei mesi come si si propone da parte del Comune di Agliana guidato dal centrodestra. Intanto un gruppo di consiglieri comunali dei tre Comuni della Piana, più alcuni di Montemurlo, dove pure ricadono le emissioni dell’ inceneritore, hanno manifestato per chiedere la chiusura e il rispetto delle delibere di giunta e di consiglio che negli anni scorsi sostenevano la dismissione dell’impianto. Invece la maggioranza consiliare di centrosinistra ha approvato una mozione favorevole alla proroga di tre anni più uno adducendo come motivazioni la tutela del posto di lavoro dei 30 addetti all’ impianto, la necessità di accantonare i soldi per l’ eventuale bonifica del sito in caso di chiusura e la necessità di tempo per un percorso partecipativo che dia la parola ai cittadini. I gruppi di minoranza di Montale, centrodestra e la lista civica Insieme per Montale, hanno abbandonato l’ aula prima del voto in segno di protesta. Per l’opposizione la proroga è un inaccettabile voltafaccia, per il centrosinistra è un atto di responsabilità.

Giacomo Bini