Il volontariato è in lutto Addio a Marino Franco "Un punto di riferimento"

Ex lavoratore AnsaldoBreda, è morto a 69 anni dopo una brutta malattia. Ora l’attesa per l’autopsia: chiarirà eventuali connessioni con l’amianto.

Marino Franco, da una decina d’anni a questa parte, era diventato una vera istituzione per il gruppo volontari della Misericordia di Pistoia (in precedenza era stato anche alla Croce Verde): sempre in squadra delle emergenze nel turno della mattina, pronto a regalareuna battuta. Da mercoledì, però, il suo sorriso si è spento per sempre, scomparso all’età di 69 anni dopo aver combattuto duramente con una malattia che si era fatta aggressiva negli ultimi mesi: lascia la moglie Paola, con la quale si era unito in matrimonio da non troppo tempo. Prima di fare volontariato, infatti, Franco ha lavorato all’AnsaldoBreda ed è stato fra i lavoratori esposti all’amianto: per questo la sua salma è a disposizione della magistratura e, in queste ore, sarà svolta l’autopsia per capire e sincerarsi se ci potranno essere connessioni fra la polvere cancerogena e la sua malattia. Al momento resta l’incognita di quando si celebrerà il suo funerale. "Era con noi tutti i giorni – ricorda Riccardo Fantacci, direttore dei servizi della Misericordia – ed è stato davvero commuovente ed importante averlo con noi lo scorso settembre per la premiazione dei nostri volontari: nell’occasione ha ricevuto la pergamena del capoguardia di diritto, ovvero la massima onorificenza. Da quando era andato in pensione aveva dato anima e corpo per questo mondo e sempre con grande disponibilità svolgeva il servizio. Nella sua squadra c’erano anche Maurizio Gigli e Luciano Biagini che, purtroppo, ci ha prematuramente lasciato nei mesi scorsi: da tempo, a causa della malattia, non poteva più svolgere il servizio ma quando poteva passava a salutarci e questa cosa, indubbiamente, lo faceva soffrire perché sapeva di non poter dare il suo contributo".

Una persona che si è sempre fatta ben volere da tutti, che condivideva con chi stava con lui in Arciconfraternita un’altra grande passione: quella per la caccia e, nello specifico, al cinghiale. "Per gli incastri con il lavoro e per rispettare il piano di tutti non è mai successo di essere in squadra insieme visto che ero di turno al sabato – racconta un altro storico volontario come Luca Sforzi (sua la foto in questa pagina) –, ma i suoi racconti ed il suo entusiasmo erano davvero contagiosi. Pochi anni fa si è sposato in Comune con Paola e sono stato orgoglioso di avergli fatto da fotografo: è stato davvero un bel momento. Aveva la qualità di sdrammatizzare sempre anche le situazioni più spinose ma, allo stesso tempo, non aveva nessuna paura a prendere le decisioni, anche le più difficili. Oltre a questo era anche una persona molto credente: in ambulanza, sullo specchietto retrovisore, aveva attaccato un piccolo rosario e, quando c’era da uscire per un’emergenza, gli mandava un bacio come a dire che tutti quanti venissero protetti in quell’intervento".

Saverio Melegari