Un calo di oltre il 25%, nel giro di sei anni, per quanto riguarda il valore medio di una compravendita di una abitazione nella nostra provincia, passando per un -14% di media alla voce locazioni. Fino ad arrivare all’argomento particolarmente delicato dell’edilizia popolare che ci consegna un patrimonio immobiliare che, nel complesso, è cresciuto anche di più rispetto ai numeri toscani dal 2015 al 2022 (ultimo anno attualmente disponibile, in attesa di conoscere i nuovi dati) e che, al proprio interno, si ritrova con un +55% di famiglie straniere. Questi sono solo alcuni dei dati estrapolati dall’ultimo report "Abitare in Toscana" che traccia i confini delle problematiche relative al vivere dentro una casa, che sia di proprietà o in affitto.
Partendo dalle compravendite, gli ultimi aggiornamenti parlano di una quotazione di 1.198 euro al metro quadro nel pistoiese (città, piana e montagna) con una minima differenza rispetto alla Valdinievole con 1.203 euro. Sul fronte affitti, il calo nei sei anni è rispettivamente del -15 e -13%. Questo, per dare una panoramica generale sul mercato libero ma, l’analisi più importante arriva per quella che è l’edilizia popolare ed i contributi alle famiglie che necessitano di un aiuto tramite i dati presentati con Ise e Isee. Qui si parte dai cosiddetti "canoni concordati", ovvero la possibilità di sottoscrivere degli accordi territoriali che coinvolgono le organizzazioni datoriali della proprietà edilizia e i sindacati degli inquilini. In questo modo i proprietari ottengono consistenti sgravi fiscali e gli inquilini hanno una durata certa (3+2) della propria locazione ed un abbattimento di costi. I rilievi fatti nel pistoiese arrivano a 410 euro al mese, fra i più alti in regione (dietro ai 429 della piana lucchese, ai 473 di Prato e i 539 della Versilia) mentre quello della Valdinievole sale ancora di più, con 433 euro, ma con un differenziale molto basso, sulla media, rispetto a quello libero.
L’argomento del canone, quindi, ci consente di addentrarci in quello che è il patrimonio Erp: a fine 2022 nel Lode (Livello ottimale d’esercizio Erp) pistoiese c’erano 288 edifici con un -1.7% rispetto al 2015 che rappresentano il 4,9% della disponibilità regionale, finendo davanti solo a Prato (2,6%) e all’Empolese Valdelsa (3%). Nel complesso, si ha a che fare con 2198 alloggi e qui si tira un sospiro di sollievo: sono 52 in più rispetto al 2019 con una delle variazioni verso l’alto più elevate di tutta la Toscana (dietro solo al +2,6% di Arezzo) tenendo presente che le sole Firenze, Pisa e Livorno rappresentano più della metà del fabbisogno di edilizia popolare nel Granducato.
Per quanto riguarda i nuclei familiari presenti negli alloggi Erp, invece, la nostra provincia è passata dai 1988 del 2015 ai 1899 del 2022: un segno meno trascinato soprattutto negli ultimi due anni (-2,5%) arrivando ad essere la maglia nera in Toscana. In questa torta, il 29% è rappresentato da famiglie unipersonali, il 3,1% con assegnatario con età superiore agli 85 anni, il 33,4% con la presenza di soggetti invalidi e il 4,1% con figli disabili a carico. Infine, l’incidenza degli stranieri: si è passati da 196 nuclei nel 2015 a 304 del 2022 che rappresentano il 16% del totale con una crescita di questi ultimi del 55,1% in sette anni che vale il terzo posto in Toscana dietro Empolese-Valdelsa e Grosseto.
Saverio Melegari