
Proprio un anno fa di questi tempi, quando stava per entrare nel vivo anche la campagna elettorale per le amministrative nel capoluogo, Cna Toscana Centro in collaborazione con l’Ordine degli Architetti ed il Distretto vivaistico ornamentale decise di lanciare una innovativa soluzione per il futuro dell’area del Dano, incastonata tra la zona industriale di Sant’Agostino e via Toscana, ovvero la realizzazione di un grande data-center che potesse rispondere alle esigenze di connettività e di trasformazione digitale dell’intera Regione. Adesso però, registrati i sensibili passi in avanti verso la progettazione di un impianto per lo smistamento della carta e del cartone che dovrebbe sorgere al posto dell’attuale centro di smaltimento rifiuti (come del resto indicato nel piano regionale dell’economia circolare, la Cna incassa il conseguente "no" con un certo dispiacere.
"Siamo sempre convinti, a distanza di un anno, che un Data center come era stato presentato nel nostro progetto sia un forte elemento di sviluppo territoriale per quanto concerne l’innovazione tecnologica e non soltanto per il privato – afferma Stefano Vivai, vice presidente di Cna Toscana Centro – : la raccolta dati, la dematerializzazione e la digitalizzazione sono aspetti sempre più dirompenti anche nel settore pubblico. Evidentemente non è stata valutata quella che poteva essere una impostazione da privatisti, con investimenti privati, sapendo anche che sarebbe potuto arrivare sul territorio un buon numero di nuove aziende che poteva fare bene a tutti. Invece ci ritroveremo con un impianto per il riciclo della carta ed il cartone, sicuramente importante per la Toscana, ma che non porterà a miglioramenti occupazionali e alla nascita di sinergie di spessore con le imprese del territorio".
Le scelte regionali non sono andate nella direzione auspicata da Cna Toscana Centro, dunque, e anche il canale di dialogo aperto col comune di Pistoia è proseguito senza però arrivare a niente. "Auspichiamo che tutto questo non venga disperso – prosegue Vivai – ma che si possano trovare a Pistoia, o nella sua provincia, nuove zone dove pensare di poter realizzare il Data center. In questi mesi c’è stato un interesse dimostrato dal Comune al fine di approfondire ulteriormente quelli che potevano essere i risvolti positivi dell’investimento. Poteva essere l’occasione per guardare con coraggio a questo tipo di infrastrutture aprendo anche ad un partenariato fra pubblico e privato: era un qualcosa di strategico ma ne prendiamo atto e con un po’ di rammarico".
L’idea, fra l’altro, non era quella di riqualificare la zona del Dano soltanto con il Data Center, ma anche con grandi spazi verdi ed un parco che potesse divenire fruibile per la popolazione. "Grazie al lavoro portato avanti con l’Ordine degli Architetti – conclude il vice presidente di Cna Toscana Centro – era stato pensato un vero e proprio parco dell’innovazione del quale se ne sarebbero avvantaggiati tutti allineandosi alla transizione energetica che viene richiesta sempre di più e l’impianto per lo smaltimento degli scarti verdi poteva essere persino collegabile a questa nuova realtà: è stata scelta la carta, la differenza è lampante e di innovazione pensiamo che ci sia ben poco".
S.M.