PISTOIA
"Il sindaco non governa il problema di Vicofaro, semplicemente attende". E’ quato sostiene il Comitato Provinciale Arci di Pistoia. "L’amministrazione pistoiese - scrive il Comitato Arci – parla poco, raccoglie le lamentele della popolazione, alza gli occhi verso la Prefettura, batte i piedi contro la Regione, che nulla fanno e nulla investono. Rimane lì, attende che la situazione si evolva o involva. Questo poco interessa al sindaco, perché il sindaco non governa il problema di Vicofaro, semplicemente attende. Lo stesso modus operandi con cui ha osservato, con occhi stupiti e sgranati, la chiusura del museo Marino Marini, allargando le braccia, tirando per la giacchetta il prefetto e, di tanto in tanto, battendo i piedi contro la Regione. Nel frattempo, gli anni sono passati e la situazione è diventata sempre più complessa. Il quartiere di Vicofaro non può assorbire tutta la zona grigia del mondo e don Massimo Biancalani non riesce a dire di no a nessuno. Questo è un fatto. Un fatto che, però, l’amministrazione non ha nemmeno provato a gestire. Al contrario, ci ha provato la Regione, in passato e ora, con un investimento che però aveva un ragionamento stringente: fare l’analisi dei bisogni e provare tutti insieme a capire come alleggerire la struttura, dando risposte di comunità. Una gestione che si traduce in fare politica. Quella stessa “politica” che , invece, il sindaco Tomasi ha deciso di mettere in pratica con un atto di sgombero e altre procedure emergenziali, anziché provare a costruire un pensiero, attivando risorse intellettive e sociali. L’analisi della situazione di Vicofaro, però, ed è bene ricordarlo, era sul tavolo del sindaco da marzo. A tre giorni dalla determina della Regione Toscana, frutto proprio di quella progettualità messa in campo, arriva però lo sgombero. Il modo peggiore e più brutale di gestire un problema. Senza ragionamento, senza pensiero, senza politica. Il governo pistoiese fa da specchio al governo nazionale che vuole gestire la questione migratoria senza politica né ragionamento ma in modo emergenziale, sotto il cappello dell’emergenza tutto possono i prefetti e si abbassano controlli e poteri degli amministratori eletti".