Il colpo mortale sferrato alle spalle. Cini non ha visto il suo assassino. Un agguato teso sotto casa

Il tecnico tessile si era alzato presto per andare a lavorare. Il killer conosceva le sue abitudini. Ha infierito sul corpo ormai a terra colpendolo ancora con ferocia e fratturandogli il torace. .

Il colpo mortale sferrato alle spalle. Cini non ha visto il suo assassino. Un agguato teso sotto casa

Il colpo mortale sferrato alle spalle. Cini non ha visto il suo assassino. Un agguato teso sotto casa

Un omicidio brutale. Un movente forte. Misterioso. Ma soprattutto un agguato sotto casa. Alle spalle. Alessio Cini non aveva alcun appuntamento con il suo assassino. E non l’ha visto. Un colpo sferrato con violenza con un oggetto contundente lo ha raggiunto alla nuca e lo ha ucciso quasi subito. Il quasi è in quegli ultimi respiri esalati mentre, quella stessa mano, cospargeva il suo corpo di liquido infiammabile e lo incendiava. Ma prima l’assassino ha inferito su quel corpo inerme. Colpi, e calci che hanno fratturato soprattutto il torace. L’assassino si è accanito con rabbia e con ferocia. E’ questa la sostanziale novità che emerge dall’autopsia che si è conclusa nella tarda serata di martedì all’ospedale San Jacopo. L’esame non soltanto ha confermato l’ipotesi dell’omicidio volontario su cui la Procura lavora, ma ha fornito ulteriori, importanti elementi sulla dinamica. Gli inquirenti, come avevamo già accennato, collocano questa tragedia nelle primissime ore del mattino e con tutta probabilità Alessio Cini, 57 anni, stimato tecnico tessile alla Microtex di Prato, separato e padre di una figlia adolescente, si stava semplicemente preparando per andare a lavorare.

Era sua abitudine, come abbiamo appreso ieri, alzarsi molto presto. Addosso aveva una tuta, forse si apprestava a sistemare qualcosa prima di partire. Ma il suo assassino era alle sue spalle. La vittima era appena scesa dalle scale della villetta trifamiliare di Ponte dei Baldi, alla Ferruccia di Agliana, quando è stata aggredita.

Nessun grido, silenzio assoluto, segno, anche questo, che la vittima è stata colta completamente di sorpresa. E’ caduto subito in avanti, ipotesi confermata da una abrasione sul ginocchio destro. L’assassino (elemento che porta verso la premeditazione), probabilmente aveva con sè anche una tanica con il liquido infiammabile e un innesco, un accendino. Le fiamme hanno carbonizzato la parte sinistra del corpo di Cini. I carabinieri, che hanno fatto un soprallulogo accuratissimo, non hanno trovato niente, nè accanto al corpo, nè nelle vicinanze, nè nei dintorni. L’assassino conosceva le abitudini di Alessio, i suoi movimenti e i suoi orari.

lucia agati