"I libri siamo noi" La mostra di Dario Longo

Si inaugura oggi a Lo Spazio. L’artista: "È il momento di recuperare una dimensione comune. Il mio è un invito a una vicinanza vera"

"I libri siamo noi" La mostra di Dario Longo

"I libri siamo noi" La mostra di Dario Longo

Un libro? Mai scritto. Costruito, semmai. A partire dalla creatività, dagli elementi di recupero. Per farlo diventare arte in un modo che a posteriori diresti quasi semplice. Eppure il messaggio che sta dietro, tra mensole dismesse, i suoi omini muti e immobili divenuti marchio di fabbrica, lapis spuntati o affilati, elementi catarifrangenti, è un messaggio forte e profondo che parla non solo "a" noi, ma "di" noi. Benvenuti nel mondo di Dario Longo, che della parola e del linguaggio ha fatto arte, ospitato da oggi, domenica 24 settembre (inaugurazione alle 17), alla libreria Lo Spazio di via Curtatone e Montanara nell’ambito della mostra "Librerie personali".

Quasi fosse un artigiano linguista, qui Longo torna a riaprire la sua officina. E così a partire da una semplice mensola in legno di una libreria qualunque crea costole di libri e le riempie dei suoi materiali del cuore. "Il libro qui va visto come contenitore di ricordi, piccole cose, indizi, frammenti, flash di luce, segnalibri unici di momenti da non dimenticare, da sottolineare con materiali scelti dalla tabella degli elementi dell’artista – è la presentazione della mostra –. In queste opere i libri nascono così, riunendo come in un sommario gli elementi della propria storia che è quella di chi crea e di chi legge. I libri qui sono in realtà costole di libro che nascono dallo stesso legno di una mensola che prima li sorreggeva: tutto ha un significato e tutto contribuisce a costruire un percorso, passo dopo passo. Il percorso da flaneur viaggia tra simboli e colori che avvicinano e allontanano il lettore-visore impegnato in una lettura globale ed essenziale, alla ricerca di coincidenze e punti in comune. C’è una libreria personale da condividere per arrivare a dirsi: “siamo vicini, sullo stesso scaffale“. Come libri". Come ogni mostra di Longo, anche "Librerie personali" si cuce su misura sullo spazio che la accoglie (e avverrà, tra l’altro, secondo la lettura di Mauro Pompei de Lo Spazio, cui spetterà il compito dell’allestimento), così accade anche alla libreria di via Curtatone. Il gioco anche stavolta è elemento fondamentale della narrazione: i libri, tutti in fila su uno scaffale, siamo noi, ognuno pieno di racconti e personaggi che un po’ ci somigliano e che vivono l’uno accanto all’altro, così come accade nel mondo reale. "Quello che però manca a noi – riflette l’artista – è condividere, recuperare una dimensione comune, d’insieme. Il mio insomma vuole essere un invito a recuperare una vicinanza vera".

Pistoiese, classe 1964, Longo: "Percorre la strada non della forma e dello stile, ma del linguaggio, del rapporto tra significato e significante. Parla per metafore e per allegorie – scrive di lui Siliano Simoncini –, costruisce racconti partendo da oggetti-contenitori di memoria". "Longo – ha scritto Sonia Zampini – mostra la potenzialità delle parole. In questa ricerca i materiali costituiscono la grammatica fondamentale per la ricostruzione di un nuovo assetto linguistico, in cui le parole sono complici della creazione dell’opera".

Linda Meoni