
Il Padule di Fucecchio
Non le mandano a dire i cacciatori, che rispondono prontamente alla presa di posizione degli ambientalisti dell’associazione Amici del Padule di Fucecchio sulla presunta finalità della mostra di fotografie sulla zona umida, di mettere in cattiva luce il ruolo della gestione dell’area secondo i principi ecologici.
"È ora che gli Amici del Padule finiscano di dire falsità – scrive Paolo Pellegrini dei proprietari terrieri – falsità riguardanti i tanti aspetti del Padule di Fucecchio, pubblicate per fare colpo sull’opinione pubblica che in gran parte non conosce la materia di cui si parla. Il riferimento alla mostra Gente di Padule al Centro visite Irene Montecuccoli è molto ambiguo e pretestuoso. Le foto attualmente esposte, seguono una serie di ritratti paesaggistici, riguardanti il Padule di Fucecchio e rappresentano personaggi tipici e allo stesso tempo storici del Padule stesso. Le immagini sono tratte da un video del 1996 nel quale si vede ancora come era bello laggù e la vita che ancora c’era in quegli anni, nonostante fosse già iniziata la fase critica per quell’ambiente. Fase critica dovuta all’inquinamento e all’espandersi in maniera incontrollata della cannella. Questi personaggi – prosegue Pellegrini – veri conoscitori di questa preziosa zona umida, in Padule ci sono nati, vissuti ma purtroppo oggi non possono più raccontarci le storie legate a quando il Padule era un giardino, a quando il Padule era vita e sopravvivenza. Tuttavia hanno lasciato testimonianze che dovrebbero far riflettere, se veramente vogliamo che l’area possa essere tramandata alle nuove generazioni. Certamente ciò non potrà accadere se questi pseudo ambientalisti venissero ascoltati. Non dimentichiamoci che questi signori a suo tempo si sono schierati contro il progetto per la depurazione delle acque della Valdinievole, il cosiddetto Tubone che è all’opposto dei principi ambientalisti".
Poi Pellegrini chiude con un monito: "Nessuno lo dice, ma il Padule è proprietà privata e noi proprietari non permetteremo che le nostre terre vengano devastate dalla cannella, gestita in maniera incontrollata. Inoltre, nè Federcaccia né l’associazione Il Padule hanno mai parlato di una riduzione delle aree protette. Questa è una falsità".
Arianna Fisicaro