GABRIELE GALLIGANI
Cronaca

Sei mesi in ospedale per sconfiggere il Covid. "Ora sono guarito, è stato come rinascere"

Il noto ristoratore Leonello Spadoni, 65 anni, racconta il suo calvario: è tornato finalmente a casa dopo aver rischiato di morire

L’emozione incontenibile del ritorno a casa tra le braccia dei familiari

Montecatini Terme (Pistoia), 7 novembre 2021 - "E’ come rinascere a 65 anni". Primo giorno a casa per Leonello Spadoni, il noto ristoratore che ha rischiato di morire per il covid e che ha avuto un ricovero di quasi sei mesi. Leonello per tutta la giornata di ieri non ha fatto che rispondere alle centinaia di messaggi che ha ricevuto. In ospedale ha perso diversi chili (una trentina) ed è ancora debole, ma si sente bene. La prima sera ha chiesto una pista quattro stagioni con una Coca cola. Ieri a pranzo è andato sul menù toscano, trippa alla fiorentina e un bicchiero di vino rosso. Poi da oggi ci sarà la dieta prescritta dai medici. Leonello aveva contratto il virus ad inizio maggio. Poi rapidamente la situazione era peggiorata. Prima ci fu il ricovero all’ospedale di Pescia, poi a Careggi, 85 giorni in terapia intensiva, e poi finalmente dichiarato fuori pericolo al centro di riabiltazione Don Gnocchi. "In un primo momento -racconta – non mi rendevo nemmeno bene conto di quello che mi stava accadendo. Quando ho dovuto indossare il casco è stata davvero dura. Ho temuto di non farcela. Ho pensato che fosse arrivata la mia ora. Per fortuna nei momenti più brutti non ero cosciente. Quando poi mi sono svegliato ci ho messo un po’ a capire dov’ero e cosa mi ero successo. Poi piano piano le cose sono andate per il meglio".

Il figlio Andrea, noto giornalista, che in questo periodo si è reiventato pizzaiolo per dare una mano al ristorante di famiglia "La favola mia" di Chiesina Uzzanese ringrazia tutto il personale medico dei tre ospedali, ma ha un ringraziamento particolare per un medico, il chirurgo Alessandro Gonfiotti, amico di famiglia e vicino di casa: "Credo - dice Andrea - che senza la sua intuizione, oggi non saremmo qui a raccontare questa storia".

Leonello ha voluto lanciare anche un messaggio: "Vaccinatevi. Ho vissuto sulla mia pelle il problema del covid. Posso assicurare che è una brutta bestia. Quindi non state a pensarci tanto. Chi non lo ha ancora fatto vada subito a vaccinarsi, perchè non passi quello che ho vissuto io". "E’ stata molto dura. Ma finalmente ce l’abbiamo fatta. Leonello era anche il pilastro del ristorante, ma siamo riusciti a tenere aperto. Lo abbiamo fatto per lui ", commenta la moglie Carla Cardelli.

Il percorso di riabilitazione che Leonello ha iniziato all’istituto Don Gnocchi non è ancora terminato. Ma adesso la situazione è notevolmente migliorata. Se tutto andrà bene nel giro di un mese dovrebbe ristabilirsi. Leonello Spadoni è famoso non solo come cuoco, ma anche le sue esibizioni da cover di Renato Zero. Non a caso ad accoglierlo, c’era uno striscione sulla ringhiera di casa: "Il cielo ti ha aiutato affinchè tu continuassi a scrivere la favola della tua vita". "Quando mio padre era in coma nel reparto di terapia intensiva - racconta il figlio Andrea – gli ho fatto ascoltare le sue canzoni preferite: "La favola mia" e " I migliori anni della nostra vita". Ho notato qualche piccolo segnale dagli occhi, come se stesse meglio. Non seo se fosse suggestione o meno. Però sicuramente è servito anche a noi familiari per darci forza e sper anza in quei momenti così difficili".