
Greta Calabrese
Pistoia, 8 gennaio 2020 - «Solare, così come la vedete nella foto. Greta era questo, una persona che amava vivere e viaggiare". Le amiche di una vita sono ancora attonite. La morte improvvisa e tragica di Greta Calabrese, che aveva 52 anni, nel tremendo incidente d’auto a Cuba, ha sconvolto l’inizio del loro 2020. I ricordi sono tanti, soprattutto per chi, come l’amica Caterina Fabbri, l’aveva incontrata la sera della vigilia di Natale pochi giorni prima della partenza per Cuba.
"Mi aveva detto che sarebbe partita dopo le feste – racconta –. Ci eravamo viste per scambiarci i consueti auguri. Abbiamo lavorato insieme per trent’anni alla Coopercasa poi le nostre carriere si sono divise, ma non ci siamo mai perse di vista. Lei amava viaggiare, appena poteva partiva.
"Era sempre con la valigia pronta – prosegue – . Le ho anche chiesto perché Cuba visto che c’era stata altre volte. Credo che amasse quel posto, era il suo posto. Ballava latinoamericano, amava il mare. Forse Cuba per lei era un’attrazione innata". E proprio quel paese che tanto amava si è rivelato un viaggio di sola andata per Greta.
«E’ impossibile da accettare una morte così. Quando vai all’estero pensi all’aereo, a un incidente in volo, ma non a una cosa del genere. Lei poi – continua Caterina – non era una sprovveduta, sapeva muoversi. E’ stata una fatalità, senza dubbio. L’unica consolazione, se tale la possiamo definire, è saperla morta in uno dei momenti felici della sua vita, durante uno dei suoi viaggi". Il ritratto di Greta, dopo questa tragedia ne delinea la forza e l’entusiasmo: "Era una donna che non si è mai arresa – conclude Caterina Fabbri – , e che si dava un gran da fare. Il suo sorriso era lo specchio del suo carattere". Affranta anche la compagna storica di scuola di Greta.
«Sono passati mesi dal nostro ultimo incontro – spiega per noi Stefania Pierallini che con Greta Calabrese aveva frequentato l’istituto tecnico Pacini di Pistoia – , Eravamo comunque rimaste in contatto. Amava così tanto viaggiare, lo ha sempre fatto. Insieme ci divertivamo a ricordare gli anni del liceo linguistico, delle feste organizzate nei nostri garage di casa. Una tragedia per quei poveri genitori. Sono delle persone adorabili che amavano la loro unica figlia". Intanto , come spesso accade dopo tragedie come queste, si prospettano lunghi i tempi per riavere la salma della donna in Italia.
Il consolato, che nella giornata di lunedì ha contattato la famiglia, ha comunicato che potrebbero servire anche una ventina di giorni per sbrigare la burocrazia necessaria in questi casi.
Michela Monti