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Hitachi, tecnostruttura all'aperto per i No Green Pass: oggi l'incontro coi sindacati

Una cinquantina di lavoratori al giorno nella tensostruttura allestita all’esterno per chi non ha il certificato. Oggi azienda e rappresentanti degli operai si vedranno: sul tavolo il problema dei pasti caldi e la posizione

Nelle prime 48 ore alla mensa esterna allestita nello stabilimento Hitachi Rail Sts di via Ciliegiole ci sono stati circa 50 lavoratori al giorno. Hanno usufruito della nuova tensostruttura pensata appositamente dall’azienda per coloro che sono sprovvisti del green pass. Si tratta di prime stime, considerando che la multinazionale non ha rilasciato notizie ufficiali in merito e che soltanto alla fine della settimana, facendo i dovuti calcoli, si potrà ottenere una media più attendibile. Quel che è certo è che i lavoratori che non possono più recarsi alla canonica mensa aziendale perché non vaccinati, e dunque privi del certificato verde, non sono pochi, considerando anche che in diversi hanno "dribblato" il problema recandosi al vicino Cral, dotato di tavoli all’aperto, oppure tornando a casa per la pausa pranzo.

Motivo del contendere, oltre alla natura divisiva del provvedimento, è l’attuale disparità di trattamento: la tensostruttura è infatti aperta ai lati e dunque non adeguatamente riparata in previsione dell’arrivo dell’inverno, inoltre al momento è possibile consumare soltanto panini, anche se la multinazionale ha assicurato che da lunedì prossimo si adopererà per garantire anche dei piatti caldi in alternativa. Per questo oggi è previsto un nuovo incontro tra i rappresentanti delle varie sigle sindacali (che sulla questione hanno posizioni gradatamente diverse) e i vertici locali dell’azienda. "Per quanto ci riguarda siamo tranquilli, riteniamo che la situazione sia stata gestita complessivamente bene – commenta Jury Citera, segretario provinciale Fim-Cisl esponente della linea ‘morbida’ – la riunione odierna nasce dalla volontà comune di cercare soluzioni per fare ancora meglio, ad esempio garantendo gli stessi pasti anche per chi dovrà stare all’esterno. Per quanto riguarda il problema del freddo, vedremo più avanti. In questi giorni di fine estate può essere anche piacevole mangiare fuori".

Molti hanno protestato anche per il posizionamento della tensostruttura, nel piazzale di carico e scarico degli automezzi: "Purtroppo deve stare giocoforza vicina alla mensa ordinaria – spiega Citera – vedremo cosa si potrà fare per migliorare la situazione, ma non dipende da noi. Da un lato bisogna tener conto delle lamentele dei lavoratori senza green pass, ma dall’altra occorre anche considerare che tanti dipendenti vaccinati chiedevano maggiori tutele: durante il turno di lavoro tutti stanno con la mascherina, ma a mensa è impossibile".

"La refezione è riaperta da oltre un anno nella massima sicurezza e paradossalmente con questo provvedimento si corrono più rischi di prima – aveva invece sottolineato lunedì Paolo Mattii, segretario della Fiom-Cgil – anche perché al momento mancano i divisori in plexiglass sui tavoli e non viene effettuata la sanificazione tra un turno e l’altro". L’Ugl aveva invece chiesto all’azienda di "tornare sui propri passi cancellando questa inaccettabile forma di ricatto".

Alessandro Benigni