"Gettiamo violenza, odio, rabbia e indifferenza nel pozzo del nulla. Abbracciamo i libri, le matite, i quaderni, sfamiamoci col vero pane della vita, la cultura. Imbocchiamo il sentiero dei giusti, la pace, quello che conduce alla democrazia, alla libertà, all’amore. Quell’amore che nient’altro è se non il cuore dell’universo". Sono questi i punti cardinali che orientano la bussola del suo vivere e del suo messaggio, quello che non si stanca mai di diffondere ovunque vada. Così è accaduto anche a Pistoia, alla libreria Il Giardino delle Parole (via Pagliucola 115) delle sorelle Bravi, dove martedì sera nient’altro si poteva fare se non lasciarsi incantare dalla presenza di Hafez Haidar, poeta libanese, accademico, candidato al Nobel per la pace (2017) e poi a quello per la letteratura (2019), nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, che a partire dalla presentazione del suo ultimo libro, "Il fiore dei cedri-Vita e miracoli di Khalil Gibran" (editore Marotta e Cafiero), ha aperto il suo mondo al pubblico intervenuto numeroso, sindaco Alessandro Tomasi compreso. Profeta laico, alchimista capace di unire la saggezza orientale con il mistero occidentale, Gibran è stato per Haidar una sorta di faro, un maestro, un poeta dell’anima che negli anni ha avuto poi l’onore o l’onere di tradurre ed è a lui che questo suo libro è dedicato: "Gibran – si legge nella sinossi – è un ponte, il luogo preciso in cui il profumo dei cedri incontra l’altezza dei grattacieli. Questo non è un libro qualsiasi, è un diario prezioso, uno scrigno. Qui troverete le lettere imbustate che Gibran ha inviato alle sue amanti, le sue foto antiche, troverete le cartoline dei suoi viaggi a Parigi e New York, le poesie e i ricordi".
"Questa è la mia prima volta a Pistoia – ci racconta Haidar –, un posto incantevole. Una bella serata quella trascorsa in libreria. Ho raccontato ai presenti la vita di Gibran. Una vita molto difficile lottando contro la fame, l’epidemia che ha colpito il Libano e la dominazione ottomana, ma anche una vita intrigante. Abbiamo scelto di pubblicare ‘Il fiore dei cedri’ con l’editore Marotta e Cafiero che ha sede nel difficile quartiere di Scampia a Napoli, condividendo lo stesso principio di ‘spacciare libri’ e non droga. Vogliamo promuovere la cultura del bene a 360, abbracciare i libri e non le armi".
Così appare necessaria una riflessione sul conflitto in Ucraina: "Molte cose cambieranno negli equilibri dello scacchiere mondiale, molte sono già cambiate – commenta l’accademico libanese –. Ciò che ritengo importante per l’Italia è che il Paese mantenga un ruolo da mediatrice tra le parti, tentando di riportare la pace senza perdere l’amicizia coi paesi orientali".
linda meoni