
Alcuni scatti della manifestazione di ieri (Acerboni/FotoCastellani)
Pistoia, 23 settembre 2025 – Anche il mondo della scuola si è mobilitato ieri per Gaza, e la provincia di Pistoia ha risposto all’appello: in diverse centinaia ieri mattina, tra insegnanti, studenti delle scuole di ogni grado, universitari e genitori hanno aderito allo sciopero generale proclamato dai Sindacati di base scuola (Usb) e si sono riversati in piazza Gavinana per partecipare al presidio con microfono aperto. Un’adesione consistente, se si considera che nelle stesse ore un’altra parte di manifestanti ha preferito partecipare al corteo di Calenzano. Tra i promotori del presidio il gruppo “Scuole pistoiesi per la Palestina“ e la Rete per il sostegno alla Global Sumud Flotilla, che stanno organizzando continue iniziative da mesi per mantenere viva l’attenzione su ciò che sta succedendo a Gaza e non lasciare passare giorno senza condannare il massacro di palestinesi, in gran parte bambini.
“Occorre perseverare, non lasciarsi andare all’idea di impotenza ma continuare a tenere gli occhi aperti e vigili – ha spiegato Milva Cappellini, docente della secondaria di secondo grado che fa parte di entrambi i gruppi di attivisti – quando facciamo queste manifestazioni, talvolta anche preparate in modo estemporaneo, vediamo che partecipano tante persone, sembra proprio che non aspettino altro, pur di poter esprimere il profondo dolore che suscita questo genocidio, in cui quotidianamente vediamo venire uccisi bambini in una terra poco distante da noi”.
Ieri mattina, dal microfono sul Globo, sono stati espressi liberi pensieri, interventi sulle relazioni internazionali tra Stati, riflessioni sulla divulgazione di notizie che riguardano la strage sistematica di persone nella striscia di Gaza. Alcune ragazze di madrelingua araba hanno letto i nomi dei bambini palestinesi morti e sul lunghissimo striscione per la pace realizzato dal liceo artistico Petrocchi bambini italiani hanno scritto messaggi per i loro coetanei di Gaza molto più sfortunati di loro.
Sono state lette poesie contro la guerra, testi di autori palestinesi, fatti cori e cantatate canzoni, tra cui Bella ciao. Nessun intento di propaganda politica comunque, assenti le bandiere di partito e esclusi gli interventi strategici da campagna elettorale: drappi e striscioni erano quelli con il simbolo della pace, o con i colori rosso, bianco, verde e nero, che fanno parte della bandiera palestinese. Un rigore necessario quando si parla di insegnamento perché “al di là della politica, qui si parla di umanità, di diritti calpestati, di disperazione e di tragedia, e di voler stare dalla parte giusta – ha ribadito Milva Cappellini – ed è importante che abbiano partecipato anche tanti ragazzi e ragazze. A scuola insegniamo i valori della pace, parliamo di guerre del passato e di educazione civica, e la contraddizione è che c’è un genocidio in corso”.
Le manifestazioni di solidarietà per Gaza intanto continueranno, domani mercoledì 24 settembre in piazza Risorgimento a Quarrata ci sarà dalle 18 alle 20 un altro presidio, organizzato da Anpi e associazioni del territorio.
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