Furti nei vivai, operatori preoccupati: “Effetti devastanti per l’intera filiera”

L’analisi di Ferrini (Distretto): "Pratica criminale sempre più pressante. Conseguenze a lungo termine che minacciano la tenuta economica. È necessario adottare strategie adeguate per garantire la sicurezza"

Un operatore vivaistico al lavoro (foto d’archivio)

Un operatore vivaistico al lavoro (foto d’archivio)

Pistoia, 29 marzo 2024 – Oltre un anno di intensa attività da parte dei Carabinieri per arrivare a scoprire, e fermare, gli autori di una serie di furti che hanno arrecato numerosi danni al mondo vivaistico locale. Perché, da diverso tempo purtroppo, anche questa sta diventando una piaga molto preoccupante per il territorio: è facile, infatti, infiltrarsi negli sterminati vivai della nostra piana, portar via centinaia di piante da un campo coltivato e scomparire nel nulla. Così facendo, da un lato, si alimenta il mercato nero e la produzione in paesi dove i costi di gestione sono minimi; dall’altro, invece, si manda in crisi il settore con conseguenze un po’ per tutti. Di fronte ad un’operazione del genere, quindi, è l’intero mondo green di casa nostra a fermarsi a riflettere sull’analisi del fenomeno e sulle strategie per migliorare e individuare le risposte da dare agli operatori che, ad ora, si fermano alla dotazione – da installare – di sistemi di monitoraggio e registrazione in ogni vivaio.

«Si tratta di un nemico silenzioso ma devastante – spiega Francesco Ferrini, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia – una pratica criminale che non solo mina la sostenibilità economica dei produttori, ma ha anche conseguenze più ampie che si riverberano su tutta la filiera che, a partire dalla produzione di piante, contribuisce a migliorare la qualità della vita nelle nostre città. I furti di piante, fino a qualche anno considerati un problema marginale, stanno emergendo come una minaccia sempre più pressante. Le conseguenze di questi furti vanno, infatti, ben oltre il mero danno finanziario per i vivai – aggiunge –. La riduzione della disponibilità di piante non solo colpisce direttamente i produttori nel breve termine, causando un calo nei loro redditi, ma ha anche conseguenze a lungo termine che possono minacciare la sostenibilità economica dei settori correlati. La mancanza di approvvigionamento di piante richieste può portare a una perdita di fiducia da parte dei clienti abituali, i quali potrebbero essere costretti a cercare fornitori alternativi, anche all’estero, per soddisfare le loro esigenze". Furti, piante che devono essere rimesse a dimora da zero, verde che non c’è più, danno finanziario e mancanza di richieste: si capisce bene perché sia una filiera pericolosa da interrompere.

«La perdita di clienti e la diminuzione della domanda interna possono compromettere la stabilità finanziaria delle aziende e del settore – conclude il presidente Ferrini – pertanto è essenziale adottare strategie di gestione efficaci per garantire la sicurezza della produzione, proteggendo i redditi dei produttori e mantenendo la competitività dei mercati nazionali. A questo riguardo proseguono gli incontri con le forze dell’ordine per trovare le migliori soluzioni per arginare il problema e si stanno valutando sistemi di monitoraggio e registrazione che potrebbero cambiare il segnale della lotta".

S.M.