ANDREA NANNINI
Cronaca

Il boom dei funghi: raccolte da record. Ma anche tanti infortuni e richieste di soccorso

Due weekend da tutto esaurito. Petrucci: “Valle del Sestaione ’tabellata’: esperienza di successo”. Il maresciallo Less: “Importante che ognuno conosca i suoi limiti”

Raccolta funghi, boom in Toscana (Foto archivio Ansa)

Maurizio Petrucci. Sotto, Simone Less

Pistoia, 8 ottobre 2024 – Dopo l’eccezionale nascita di funghi e l’altrettanto eccezionale presenza di raccoglitori o aspiranti tali, si tirano le somme di due weekend che hanno lasciato diversi infortunati e due vittime, nonostante il grande impegno dei soccorritori. Sembra evidente che qualcosa vada cambiato, a tutela dei frequentatori e anche del bosco. Nella Valle del Sestaione è stata tabellata, e quindi sottoposta a più controlli, un’area di quasi 800 ettari di boschi appartenenti a privati. Maurizio Petrucci, operatore turistico, è uno dei fautori di questa “messa a tutela”. “La tabellazione ha dato ottimi risultati – ci racconta –: qui gli incidenti sono rari, nonostante l’affluenza sia stata discreta. Abbiamo fatto numerosi controlli e rilevato pochissime infrazioni. Con il ricavato facciamo intervento di manutenzione e ripulitura degli stradelli affinché rimangano ’come i nostri nonni ce li hanno lasciati’. Conoscere i propri limiti è un modo di salvarsi, poi c’è il lavoro eroico dei soccorritori che magari per cercare una persona rischiano di non soccorrerne un’altra che potrebbe essere in difficoltà ancora maggiore”.

A spiegare le buone pratiche fortemente consigliate per escursioni in sicurezza e tranquillità è il comandante della stazione di Abetone Cutigliano del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, il maresciallo capo Simone Less, in Toscana dal 2018 alla guida di undici tecnici formati nel soccorso alpino, abilitati al soccorso in ambiente impervio, all’uso delle corde come del verricello, una formazione che ne fa un corpo con un altissimo livello di specializzazione. “ Sfortunatamente la ricerca dei funghi è quella che provoca più traumi – ammette –, d’estate ci sono meno interventi e meno gravi. Per questo non bisogna mai trascurare che la sicurezza in montagna inizia dalle scarpe, lo scarponcino da trekking è normalmente la calzatura più adatta, è bene evitare gli stivali. Telefono sempre acceso e carico, magari dire anche dove si è diretti, perlomeno ai familiari perché questo, al bisogno, fa restringere l’area di ricerca. Altrettanto importante è l’avere piena conoscenza dei propri limiti – aggiunge : quando si vede un fungo nella scarpata ma per raggiungerlo ci si deve aiutare con il bastone, è meglio lasciarlo dov’è. Fare molta attenzione alle foglie bagnate, sono pericolosamente scivolose e, spesso non basta nemmeno avere gli scarponi”.

“I soccorritori possono essere rallentati nell’individuazione dell’infortunato perché se questo non conosce bene la zona non è in grado di dare punti di riferimento – spiega ancora Less –: se poi è da solo, anche se il telefono ha segnale può passare mezza giornata prima di individuarlo. In coppia la possibilità di essere soccorso rapidamente aumenta ma le persone devono rimanere l’una a vista dell’altra. Capita spesso che la separazione abbia reso inutile essere in due. Ricordarsi che la ricezione dei telefonini nel bosco è a macchia di leopardo ma basta spostarsi di poco per ritrovare il segnale. Infine, la maggior parte degli infortuni vengono da preparazione insufficiente – conclude l’esperto– per questo occorre imparare a dosare le energie”. E capire quando è il caso di non andare oltre.