Porcino albino nei boschi della Garfagnana. L’incredibile scoperta dello chef: “Una vera rarità”

Stefano Chiappelli, originario di Bagni di Lucca, conosce palmo a palmo i luoghi “segreti” sull’Appennino Tosco-Emiliano: “Ho iniziato a cercare funghi con la mia famiglia quando avevo 5 anni”

Lo chef Stefano Chiappelli nei boschi della Garfagnana in uno scatto di David Bonaventuri e nel riquadro il porcino albino che ha trovato

Lo chef Stefano Chiappelli nei boschi della Garfagnana in uno scatto di David Bonaventuri e nel riquadro il porcino albino che ha trovato

Bagni di Lucca (Lucca), 3 ottobre 2024 – Stefano Chiappelli, chef 38enne originario di Bagni di Lucca, cerca (e trova) funghi da quando aveva 5 anni. “Una grande passione che mi ha trasmesso la mia famiglia, fin da piccolo mi hanno portato a fare passeggiate nei boschi vicino casa e da qui è nato quello che poi si è trasformato nel mio hobby preferito”. E proprio a casa, di ritorno da una spedizione nei boschi tra la Media Valle e la Garfagnana con l'amico e collega di raccolta Kristian, Stefano ha portato una vera rarità: “Martedì scorso, il primo giorno di ottobre, siamo andati in cerca, ma il tempo non prometteva bene. Arrivati nella macchia iniziava già a essere buio, la nebbia è scesa e si è alzato il vento. Abbiamo tirato a raccogliere il più possibile i funghi bene in vista e siamo rientrati evitando rischi. Poi una volta a casa i miei genitori hanno guardato il cesto e hanno notato in mezzo ai porcini uno completamente bianco: gambo, spugna e cappello. Rarissimo da trovare, almeno in Toscana, a me in oltre 30 anni non era mai accaduto. Ne avevo sentito solo parlare poi anche cercando online ho avuto conferme che effettivamente si potesse trattare di un porcino albino”, tecnicamente Boletus edulis f. albus.

Un porcino trovato da Stefano Chiappelli nei boschi dell'Appennino Tosco Emiliano con accanto quello albino
Un porcino trovato da Stefano Chiappelli nei boschi dell'Appennino Tosco Emiliano con accanto quello albino

“Secondo le informazioni che ho raccolto anche l'altitudine dove di solito questa specie viene scovata tornava con quella dov'eravamo in Appennino (a circa 1200 metri sul livello del mare) e, cosa più importante, sono assolutamente certo che non fosse coperto dalle foglie come invece mi è capitato di trovarne altri. Può accadere infatti che il fungo in questione abbia una colorazione “sbiadita” perché nato e cresciuto sempre coperto dalla vegetazione, quindi in totale mancanza di luce. Ma non è stato questo il caso”, conferma lo chef.

“Ho la fortuna di essere cresciuto in una zona immersa nella natura dove andare a funghi fa parte della quotidianità, ci andavo da piccolo con i miei, è un'attività che si tramanda fin dall'infanzia. Per me è una valvola di sfogo che mi appassiona molto, un hobby che condivido con amici con i quali sono cresciuto o con mio babbo. Allo stesso tempo fa parte della quotidianità, lavorando prevalentemente la sera a Montecarlo, spesso di mattina o nel giorno libero non mi faccio scappare l'occasione di tornare a casa e andare nel bosco. E' talmente normalità per me che infatti non ho pensato a farmi una foto nel momento del ritrovamento, però ne ho messa una del fungo sui social e in molti mi hanno contattato per dirmi che si trattava di un porcino albino, una rarità”. E che fine ha fatto questa straordinaria scoperta? “Con gli altri porcini sulle scaloppine di pollo”.

el.ma.