
Pietro Bernardi, dell’associazione Sottobosco
Montagna Pistoiese(Pistoia), 14 ottobre 2020 - «Raccolta selvaggia dei funghi", è così che la definisce senza mezzi termini, l’associazione Sottobosco che torna a parlare di un problema sentito con sofferenza da molti, montanari e non solo. Il comunicato diramato è corredato da una ventina di fotografie e un breve filmato che lasciano poco spazio all’immaginazione. "Nelle foto di giorno – si legge nella nota – vediamo una miriade di macchine parcheggiate a ridosso dei boschi. Naturalmente non possiamo dire con certezza, cosa siano a fare nei boschi queste persone, però, in tempo di funghi, la risposta ci pare abbastanza evidente. La seconda serie di foto invece mostra delle luci nel bosco durante la notte. La raccolta è però permessa solo dall’alba al tramonto. Anche qui non possiamo sapere la motivazione, però non crediamo che siano a cercare folletti". Anche per quanto riguarda i controlli l’associazione dei fungai pare critica: "Queste immagini non sono sfuggite a noi di Sottobosco – si legge –, né agli abitanti della Montagna Pistoiese e dunque ci pare strano che nessuno delle autorità preposte al controllo sia andata a verificare cosa succedesse. Al netto di tutte le ipotesi possibili, la più probabile è che ci sia stato l’ennesimo assalto al bosco in cerca di funghi. Come associazione – conclude il comunicato – non siamo contrari né alla raccolta dei funghi, né che vengano raccoglitori dalla città, ma il rispetto delle (poche) regole sì. Non possiamo più tollerare questo far west, che non fa bene né al bosco né ai funghi". Pietro Bernardi , abitante della Montagna come quasi tutti gli associati, è il presidente del sodalizio che chiede con forza nuove regole, alcune già applicate sia in Garfagnana che in Emilia: "Rilasciare un permesso giornaliero, acquistabile al bar la mattina stessa, sarebbe già una parte della soluzione, poi i controlli. Nei giorni scorsi abbiamo contato 700 auto nella Valle del Sestaione e 500 nel piazzale dell’ovovia. Ormai è diventata una moda, si scambiano informazioni sui social". In effetti il gran numero di auto lasciate ai bordi della strada, come risulta evidente dalle immagini, lascia presumere una presenza umana che preoccupa anche gli esperti. Il bosco, ha affermato Giacomo Sabatini, agrotecnico esperto del settore: "Non è in grado di resistere a una pressione di questa portata, soprattutto in un lasso di tempo estremamente ridotto". C’è poi una domanda che Bernardi pone: "Cosa ci fanno con l’enorme quantità che raccolgono? Per mangiarli è troppo grande, la legge prevede tre chili a persona, ma sono molti di più. Allora dove finiscono? Inoltre c’è il problema che quelli che non vengono visti e finiscono per essere calpestati". Andrea Nannini