REDAZIONE PISTOIA

Frasi-choc sui partigiani. "L’attivista di Fdi risponderà in tribunale"

Frasi-choc sui partigiani. "L’attivista di Fdi risponderà in tribunale"

Non si placa l’eco d’indignazione a seguito delle parole di Violetta Maestripieri, attivista pistoiese di Fratelli d’Italia, che in un post diffuso sui social si era scagliata contro la festa della Liberazione e la Resistenza: "25 aprile 1945? 25mila donne stuprate. Dalla parte delle vittime dei partigiani: non chiamateli eroi", queste le frasi-choc incriminate. A cui hanno inevitabilmente fatto seguito parole di ferma condanna. "In modo propagandistico e a dir poco grossolano, è stata sfruttata la ricorrenza del 25 aprile per denunciare gli stupri, ad opera dei partigiani, di cui sarebbe stata vittima una quantità inverosimile di donne, calcolata moltiplicando il numero 25 per mille: una cifra sparata intenzionalmente e senza alcun fondamento storico, allo scopo di presentare la Resistenza come un movimento criminale – tuona la sezione locale di Anpi –. Siamo dunque costretti a prendere posizione, da eredi e custodi di quei valori. L’intervento dell’esponente pistoiese di estrema destra si inserisce maldestramente nella strategia di riscrivere la Storia per assolvere il fascismo dai suoi gravissimi crimini, compresi gli stupri, le torture e le uccisioni di tante partigiane, equiparando episodi di violenza tra loro non paragonabili per sostenere che ’tutti colpevoli, nessun colpevole’ – aggiungono –. Sui crimini commessi dai fascisti esistono tuttavia fonti inconfutabili, in quanto frutto di ricerca storica e non di rozza propaganda priva di fondamento. Su 36mila donne partigiane certificate – concludono dall’Anpi, numeri alla mano –, 4.653 sono state arrestate, torturate, stuprate; 2.750 deportate, 2.900 trucidate".

Ad alzare la voce anche i gruppi politici di Potere al popolo, Rifondazione comunista e Risorgimento socialista, che minacciano azioni legali: "Abbiamo letto allibiti una serie incredibile di falsità scritte sui social da Violetta Maestripieri (e immediatamente ritirate, pensando così di nascondere la mano), candidata nelle liste di Fratelli d’Italia alle recenti elezioni comunali di Pistoia a sosostegno del candidato sindaco Alessandro Tomasi – fanno sapere in una nota congiunta . Noi non possiamo considerare quel falso e quelle parole solo il frutto di mancanza di cultura storica o di una singola mente perversa. Si tratta della cartina di tornasole da cui emerge confermata, in tutta la sua evidenza, la matrice fascista che caratterizza la cultura politica della destra – non solo pistoiese – che oggi, inopinatamente, governa Pistoia ma anche questo Paese. La signora in questione millanta crimini assurdi quanto immaginari, compiuti da partigiani e mai rivelati da alcuna indagine – concludono – ma se crede di poter diffondere calunnie senza andare incontro a conseguenze si sbaglia. Le chiederemo infatti di portare le prove di quanto ha affermato nelle opportune sedi, tra cui quelle giudiziarie".

L’ultima reazione in ordine temporale è quella di Sinistra civica ecologista: "Sce dice ’no’ al revisionismo storico – affondano –.

La negazione dell’antifascismo come perno e anima della nostra Costituzione, la confusione tra bande militari e bande musicale ne sono alcuni esempi. A queste voci si è unita la militante pistoiese di Fdi Violetta Maestripieri, che ha accusato i partigiani di essere degli stupratori. Di massa, aggiungiamo noi, visti i numeri che porta a dimostrazione della sua sciagurata tesi. Maestripieri, che è stata nelle liste di FdI alle ultime elezioni comunali a Pistoia dimostra non solo il suo attaccamento al fascismo ma anche una forte dose di ignoranza. Tomasi, ’suo’ candidato sindaco ne prende le distanze – conclude Sce – ci auguriamo che in quel campo politico molti altri lo facciano".

albe