REDAZIONE PISTOIA

Il Comune cerca foto gratuite per l'archivio, rivolta dei professionisti

Appello nei social di foto del territorio fa scoppiare la polemica di chi vive con questo mestiere. "Gli scatti si pagano"

Il sindaco Alessandro Tomasi (foto Castellani)

30 giugno 2020- Un appello lanciato su facebook per l'invio di foto, a titolo gratuito, della città di Pistoia, e poi ritirato, ha scatenato una vera e propria bufera tra i professionisti del settore. Il Comune di Pistoia è stato accusato dalla categoria di chiedere gratuitamente materiale fotografico che al contrario dovrebbe essere pagato a professionisti che fanno questo per vivere. E' stato il sindaco, Alessandro Tomasi, ad interessarsi direttamente della vicenda dopo il confronto con uno dei professionisti che visto l'appello lanciato dal sito istituzionale dell'ente, ha immediatamente scritto al primo cittadino per chiedere chiarimenti.

Non solo, a protestare attraverso le pagine social del sindaco di Pistoia anche Andrea Tarlati dell'omonimo negozio di fotografia in via Pertini: "Al di là delle considerazioni qualitative e di diritto mi preme sottolineare come uno dei vanti di tutta la campagna elettorale fu la difesa delle piccole imprese e degli artigiani pistoiesi - scrive Tarlati nella pagina social del primo cittadino - categorie nelle quali sicuramente si possono inserire anche i fotografi professionisti della città. Essendo stato toccato nel pieno della mia professione di fotografo mi chiedo dove sta il rispetto che è stato tanto usato durante la campagna elettorale per accaparrarsi voti sì alla prima occasione si preferisce rivolgersi ai fotoamatori non professionisti per farsi fare un lavoro gratis piuttosto che un regolare bando retribuito. Mi chiedo come mai allora non vengono fatti i bandi per appassionati di giardinaggio, appassionati di lavori di ufficio, appassionato informatici e tutti gli altri servizi di cui il comune ha bisogno e per i quali sia lecito pagare e regolarizzare il tutto con un bando pubblico. Mi chiedo chi sia il dirigente, o l'assessore già pensato che la fotografia non sia un lavoro e che non meriti un trattamento analogo a tutte le altre professioni delle quali il comune usufruisce tutti i giorni. Mi chiedo, e le chiedo, se questo è il rispetto promesso durante la campagna elettorale punto".