La Fondazione Marini di Pistoia modifica lo statuto: Tomasi, "intraprenderemo ogni azione"

Nuovo scontro dopo il tentato trasferimento delle opere a Firenze, decisione poi impedita dal vincolo di pertinenza stabilito dalla Soprintendenza

Museo Marino Marini

Museo Marino Marini

Pistoia, 30 dicembre 2021 - “La Fondazione Marino Marini ha modificato il suo statuto dimostrando una totale mancanza di collaborazione verso la città di Pistoia, i membri pistoiesi del Consiglio di amministrazione e la Soprintendenza”.

Così il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi a seguito dell'ultimo Cda della Fondazione “che - spiega ancora il sindaco - segna il passaggio della Fondazione ad Ente del terzo settore, e la conseguente nuova denominazione di Fondazione Marino Marini – Ets”, a seguito della quale verrebbero tagliati fuori dal Cda due membri fondamentali: il soprintendente  e il rappresentante dell’Istituto bancario Intesa Sanpaolo, “espressione – spiega ancora Tomasi - del nostro territorio. Un componente,  secondo lo statuto modificato, dovrà essere nominato dal Consiglio comunale di Pistoia e scelto tra i cittadini pistoiesi che si siano distinti in Italia e nel mondo per competenza, impegno e valore  nel mondo dell’arte”.

“Si tratta del ruolo che finora ho ricoperto io – afferma ancora il sindaco - I quattro componenti nominati dal Comitato dei garanti inoltre, in base alla modifica, sono designati a vita. Per noi si tratta di un atto molto grave”. Il museo Marino Marini di Pistoia - lo ricordiamo - è chiuso al pubblico dal marzo 2020, a seguito della volontà espressa dalla Fondazione di trasferire le opere del grande artista pistoiese a Firenze, decisione poi impedita dal vincolo di pertinenza, stabilito dalla Soprintendenza, che lega le opere dell'artista alla sua città natale.

La modifica dello statuto sarebbe avvenuta durante una riunione del Cda convocata in tempi strettissimi e senza aver mai fornito ai consiglieri di 'parte pubblica', alcun documento, nonostante le richieste. Una mancanza – si spiega -   che è stata determinante nella decisione dei tre di non prendere parte al Cda. “Con la qualifica di Ente del Terzo settore – precisa infine il sindaco - di fatto la Fondazione passa dal controllo della Prefettura a quello della Regione. Intraprenderemo ogni azione a tutela del nostro operato e delle volontà su cui si fonda la Fondazione pistoiese”.

pa.ce.