REDAZIONE PISTOIA

Fendi colpita dalla crisi della moda?: "Ma il distretto si farà comunque"

Botta e risposta in consiglio comunale tra Cioni e Agostini sullo stallo del sito industriale di via del Redolone

Il Comune di Serravalle ha fatto la propria parte: adesso tocca a Fendi, che starebbe a quanto sembra risentendo della crisi del settore moda ma che dovrebbe comunque portare a termine l’opera.

Qualora l’azienda decidesse tuttavia di soprassedere, ci sarebbero comunque già altre aziende interessate e prenderne il posto: l’idea dell’amministrazione resta quella di creare nell’area di via del Redolone un "distretto della moda".

Lo ha assicurato in consiglio comunale il capogruppo di maggioranza, Stefano Agostini, nel rispondere ad un’interrogazione presentata dai consiglieri di centrosinistra per fare il punto sullo stato d’avanzamento di un’operazione che ha certamente subito un rallentamento, se non altro in rapporto alla velocità con cui l’iter stava andando avanti dodici mesi fa.

"Quando il progetto fu presentato in pompa magna, lo scorso anno, fu detto che avrebbe portato duecento nuovi posti di lavoro sul territorio - ha affermato il consigliere Pd Sandro Cioni, sulla falsariga di quanto affermato dal compagno di formazione Silvano Barbasso nei giorni scorsi - non abbiamo tuttavia aggiornamenti da parecchio tempo e non vorremmo che questo silenzio fosse dovuto al fatto che Fendi possa aver fatto retromarcia".

La zona di Ponte Stella nella quale il brand dovrebbe costruire il nuovo insediamento (che sarà diviso in settori destinati alla produzione, alla logistica e agli uffici) si estende complessivamente per 45mila metri quadrati, ma di questi "solo" 28mila dovrebbero essere effettivamente occupati dal marchio della moda.

Proprio la scorsa estate era stato firmato un protocollo d’intesa fra il Comune di Serravalle, la Regione Toscana e il marchio italo-francese che confermava la volontà di quest’ultimo di investire sul territorio. Un interesse che, secondo Agostini, è comunque rimasto.

"Ad oggi non abbiamo nessuna comunicazione da Fendi che lasci presumere l’intenzione di non portare a compimento l’opera. Abbiamo avuto un incontro venti giorni fa ed abbiamo approvato una variante urbanistica – ha aggiunto – allo stato attuale non abbiamo quindi riscontri negativi. Anche Fendi sta risentendo della crisi del settore del lusso".

Sarebbe insomma quest’ultimo uno dei motivi principali del ritardo rispetto all’ideale tabella di marcia iniziale.

Agostini ha tuttavia concluso l’intervento con una serie di frasi che si prestano a molteplici letture.

"Serravalle è attrattiva per la moda, abbiamo avuto un’interlocuzione anche con altri marchi interessati ad aprire sul territorio - ha svelato - vogliamo creare un "distretto della moda": se Fendi non dovesse collocarsi ci sono altri brand.

Noi ci auguriamo che Fendi mantenga questa impostazione, ma abbiamo registrato forti interessi anche da parte di aziende più importanti".

Un messaggio "strategico" per invitare l’azienda a stringere i tempi? Saranno le prossime settimane a dare una risposta, con tutta probabilità.

Giovanni Fiorentino