Evasione fiscale con il carburante. Prezzi stracciati per non pagare l’Iva

Rinviate a giudizio le sedici persone coinvolte nella maxi indagine "Oil flood" della Guardia di Finanza. La benzina arrivava dall’estero e poi veniva rivenduta ai distributori a prezzi fuori mercato, con forti sconti.

Si è svolta ieri mattina davanti al giudice Luca Gaspari, in tribunale, a Pistoia, l’udienza preliminare in cui è stata discussa la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti delle persone che erano rimaste coinvolte in una corposa indagine della Guardia di Finanza che si era conclusa nel febbraio del 2020, sotto la direzione del sostituto procuratore della Repubblica Claudio Curreli e che ieri ha sostenuto l’accusa in aula. In questa vicenda i reati contestati sono di carattere tributario, come l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, fino all’associazione a delinquere. Al centro di tutto c’era un "traffico" di carburante. La base operativa del gruppo era alle porte della città. L’indagine era stata ribattezzata "Oil Flood", letteralmente ’alluvione petrolifera’. Furono diciassette le persone indagate, erano residenti in diverse regioni italiane. La Guardia di Finanza aveva ricostruito il modus operandi: il carburante arrivava dall’estero attraverso società inesistenti gestite da prestanome e poi veniva rivenduto nei distributori a prezzi fuori mercato, con il 22% di sconto, pari all’Iva non pagata. Il processo era prima “transitato“ alla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze perchè era stata ravvisata l’aggravante camorristica, circostanza poi non confermata dalla Dda per cui il processo era nuovamente approdato davanti al giudice per le indagini preliminari di Pistoia. Ieri mattina il penultimo passaggio davanti al gup.

La novità, che potrebbe costituire, come osservano i difensori degli imputati, "uno sbarramento", è che le due società individuate nel corso delle indagini hanno chiesto di poter patteggiare ai sensi della Legge 231: "Sulla responsabilità degli enti e delle aziende che hanno tratto un vantaggio o un interesse da un reato commesso da parte di un soggetto appartenente alla stessa organizzazione". Hanno già ottenuto il consenso del pubblico ministero e per questa fase l’udienza riprende a settembre. Esclusa una richiesta di abbreviato, per tutti gli altri imputati, sedici persone tutte rappresentate da avvocati che arrivano da fuori provincia e che avevano chiesto tutti il non luogo a procedere nei contronti dei loro assistiti, il giudice Gaspari ha disposto il rinvio a giudizio davanti ai giudici del collegio. Il processo inizierà il 16 gennaio 2025.

l.a.