Esplorando i capolavori del Novecento

Il duo Sperandeo Bronzi, violoncello e pianoforte, saranno in concerto domani sera al Saloncino della Musica di via de’ Rossi

Insieme nell’arte come nella vita: il quarto appuntamento della 62ª stagione pistoiese da camera vede il ritorno domani, sabato 24 febbraio, al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi (ore 20.30), del violoncellista Enrico Bronzi in duo con Francesca Sperandeo al pianoforte, in un concerto che esplora la ricchezza espressiva dei due strumenti in dialogo attraverso alcuni capolavori della letteratura del ’900. I due musicisti sono tra i migliori interpreti a livello europeo. Bronzi è protagonista di una vasta carriera internazionale. Come solista e con il Trio di Parma ha varcato le più rinomate sale da concerto di tutto il mondo anche in veste di direttore d’orchestra e di operatore culturale ad ampio raggio. È direttore artistico del Festival di Portogruaro, della Società dei Concerti di Trieste, del Festival Nei Suoni dei Luoghi di Udine. Al centro della sua ideazione sta il dialogo tra la musica e le diverse forme del pensiero umano, fulcro di eventi che intrecciano la musica classica, l’etnomusicologia, il jazz, la musica antica e contemporanea, spesso a fianco di protagonisti del mondo della cultura e attraverso una visione multidisciplinare.

Sperandeo è raffinata e pluripremiata camerista, fa parte del Trio Operacento con il quale svolge un’intensa attività concertistica. Laureata in Scienze dell’Educazione, è docente di pianoforte al liceo musicale XXV Aprile e presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. La serata prende il via dalla Sonata op.119 di Prokof’ev. Scritta nel 1949, è l’ultimo esito della produzione cameristica del musicista russo, frutto della collaborazione attiva, anche nella stesura dell’opera, con il grande violoncellista Mstislav Rostropovic allora all’inizio della sua splendida carriera. Lo stile di scrittura è volutamente semplice ed esalta la cantabilità del violoncello attraverso una scrittura melodica distesa che si innesta nelle pieghe della forma classica. A seguire, la Sonata L 144 di Debussy, la prima di un progetto di sei sonate che il musicista francese non riuscì a completare e che rimase a metà.

La sonata fu composta di getto nell’estate del 1915, nel pieno della guerra e quando la malattia che avrebbe presto portato l’autore alla morte era già manifesta. "Pierrot arrabbiato con la luna" era il titolo primitivo, poi eliminato, forse un richiamo alla pittura di Watteau. In chiusura, la Sonata op.40 di Šostakovic, ideata nel ’34 dopo le feroci critiche delle autorità sovietiche all’opera "Lady Macbeth del distretto di Mzensk" per il suo linguaggio atonale e dissonante. Accusando il colpo, Šostakovic ritrattò le proprie scelte artistiche e già in questa sonata invertì la rotta, rinunciando alle arditezze in nome di una semplificazione espressiva.

Info: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112 online su: www.teatridipistoia.it

Chiara Caselli