REDAZIONE PISTOIA

Energia e gasolio, doppio incubo Gruppi di acquisto per risparmiare

In montagna imprenditori preoccupati: "L’estate va bene, ma gli aumenti peseranno in inverno. Saremo costretti a ritoccare i prezzi, anche se in modo contenuto". Senza il governo, appello alla Regione

Un’estate positiva, per ora, con lo spettro di un autunno ben peggiore a causa di bollette dell’energia stratosferiche. Gli impiantisti della montagna hanno già cominciato a fare i conti, perché alle incognite sulla neve bisogna aggiungere anche i rincari, senza considerare che la crisi di governo ha aumentato il tasso di incertezza.

"Al momento possiamo parlare di una stagione iniziata al meglio, la definirei meravigliosa – afferma Davide Gavazzi titolare dell’hotel Regina – gli ospiti si trattengono per periodi più lunghi dello scorso anno e il lavoro scorre bene. Ci sono gli abituali problemi di reperimento del personale ma, abbiamo due ragazzi di Matera, mandati dalla scuola, e a loro si sono aggiunte le mie figlie. Siamo riusciti a costruire una squadra perfettamente funzionante. Il caldo asfissiante della città ci sta dando una mano e quella che si profila, dal punto di vista delle presenze, è una stagione da incorniciare". Guardando al futuro il quadro però si ribalta e Gavazzi continua con la sua analisi: "Il costo del pellet è passato da 25 euro al quintale a 48, la prospettiva a breve è 60 euro al quintale e nel medio lungo periodo non si può azzardare nessuna previsione. La spesa per l’energia elettrica è almeno triplicata. Le spese per riscaldare l’albergo sono più o meno le stesse, che sia completamente occupato o semivuoto e se i conti non tornano si può solo chiudere, ho il timore che qualcuno sarà costretto a fare questa scelta. Negli ultimi tempi, ai problemi quotidiani si sono aggiunti i disservizi di Alia che non ci facilita il lavoro. Si profila un quadro preoccupante e speriamo che gli impianti possano continuare a essere quello straordinario veicolo che sono sempre stati nell’attrarre visitatori".

Rolando Galli, presidente della Saf, ha le stesse preoccupazioni e annuncia un contenuto rialzo dei prezzi: "Gli impianti sono in ottima salute grazie a un’ottima stagione e a una gestione oculata fatta negli anni scorsi, purtroppo dobbiamo fare i conti con i rincari di gasolio ed energia elettrica e saremo costretti a ritoccare i prezzi, ma in maniera contenuta. Altro è pensare quanti potranno permettersi le giornate sulla neve, abbiamo allo studio diverse promozioni per motivare la clientela a venire all’Abetone aiutandola a contenere i costi. La domanda a cui rispondere è se, alla fine delle spese irrinunciabili per la vita di tutti i giorni, rimane abbastanza per lo svago. La Saf gode di buona salute e abbiamo idee e proposte da offrire a chi ama lo sci. Alla fine, facendo attenzione alle promozioni, si spenderà quanto lo scorso anno".

Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Formento dalla Val di Luce: "La preoccupazione è forte, il costo complessivo della produzione è cresciuto in misura eccessiva, la sfida è quella di calibrare l’offerta con la capacità di spesa dei nostri clienti potenziali. Altre Regioni, sia l’Emilia Romagna che le Marche, investono molto di più della Toscana e, in assenza di un governo centrale, si avverte ancora di più il bisogno di una presenza fattiva della Regione. Abbiamo allo studio alcune iniziative, ad esempio gruppi di acquisto per gasolio e corrente elettrica, che costituiscono una voce di spesa pesantissima nella vita degli impianti. Dal mondo della politica serve un piano complessivo che tenga conto che se non lavora la montagna anche i fornitori che stanno in città ne soffriranno. Non si può aspettare novembre, perché sarebbe tardi".

Andrea Nannini