
La Pistoiese dell’era Lehmann ha la testa concentrata sul presente, ma lo sguardo già proiettato sul futuro. Un futuro roseo, o meglio arancione, grazie alle mosse che la nuova proprietà ha messo in campo in questi primi due mesi di attività. Ultimo, ma non certo per importanza, l’aumento di capitale di 400mila euro varato dalla Holding Arancione, società controllante il club. Aumento deliberato lo scorso 30 marzo e sottoscritto (in maniera proporzionale alle proprie quote) da dieci dei 25 soci: la Digimark Group di Lehmann, ovviamente, che detiene il pacchetto di maggioranza, nonché Campanella Costruzioni Meccaniche, Cs Gisinti, Dani Confezioni, Federico Spinicci, Riccardo Caramelli, Daniele Giorgini, Simone Coppini, Barbara Finocchi e, ca va sans dire, il presidente dell’Us Pistoiese 1921, Giancarlo Iacoviello. Che si è gentilmente concesso a La Nazione per questa intervista a tutto tondo in merito alle evoluzioni in seno all’Olandesina, che lo hanno visto protagonista in prima persona.
Presidente, partiamo proprio dall’aumento di capitale. E’ soddisfatto?
"Innanzitutto voglio ringraziare i soci che hanno aderito, ribadento il proprio impegno e il proprio amore per questi colori. Ci tengo a sottolineare che questo aumento di capitale è un atto necessario per la Pistoiese: non si tratta di un investimento per futuri piani di sviluppo, bensì di risorse che servono per garantire l’ordinaria prosecuzione dell’attività. E non ci siamo tirati indietro".
E per quanto riguarda i soci che non hanno aderito?
"Sono dispiaciuto che abbiano fatto scelte diverse".
Ha parlato di atto necessario. Che significa?
"Abbiamo trovato una situazione claudicante, che andava migliorata. Diciamo che con questa operazione, unitamente ad altre effettuate in questi primi due mesi, abbiamo rimesso la nave sulla giusta rotta".
Prego, continui.
"Abbiamo messo in campo una serie di mosse che ci hanno garantito un upgrade sul piano societario. Nello specifico, abbiamo fatto interventi migliorativi per quanto riguarda la società di consulenza di riferimento e i sindaci revisori, nonché – e questo mi preme particolarmente – nel comparto assicurativo. Ne va della sicurezza di tutti: dagli atleti al personale, dai ragazzi del settore giovanile ai tifosi tutti. In altre parole, abbiamo fatto un salto di qualità che garantisce un certo tono al club, anche in Lega".
Guardando al futuro, cosa può dirci?
"Dico che in poco tempo abbiamo rilanciato la squadra e la parte sportiva da un lato e ristrutturato la società e l’organizzazione dall’altro. Siamo un’azienda, certo, ma non guardiamo solo all’aspetto economico: se ci sarà bisogno di ulteriori risorse, le immetteremo. Seguiamo una progettualità precisa: i contratti triennali, ad esempio, vanno visti come investimenti, non come spese. Dobbiamo proteggere i nostri giocatori di valore, solo così potremo fare delle plusvalenze e innescare un circuito virtuoso. Adesso, con calma, ci concentreremo anche sul settore giovanile. Ma prima c’è un altro punto focale da affrontare".
Proviamo a indovinare. Gli impianti sportivi?
"Rischiamo di morire di impianti e rimpianti. Noi abbiamo risollevato la società, ridato speranza al pubblico e riacceso la passione in città. Però giochiamo in uno stadio obsoleto, fatiscente, con due settori su quattro chiusi e altre prescrizioni in arrivo a cui il Comune dovrà far fronte. Per questo chiediamo risposte in tempo celere: abbiamo la possibilità di realizzare un nuovo stadio eo un centro sportivo all’avanguardia, ma serve chiarezza per non buttare tempo e risorse. E convenzioni a lunga gittata, nel caso. Adesso siamo concentrati sulla corsa salvezza, ma è evidente che le progettualità future sono legate all’impiantistica".
Chiudiamo proprio sul lato sportivo. Domani sera al Melani contro il Pescara sarà una partita decisiva, non crede?
"Ho tanta fiducia in questi ragazzi: sono professionisti veri e sono sicuro che lotteranno fino alla fine per la salvezza, con grinta e attaccamento, anche qualora dovessimo passare dai playout. Il direttore sportivo Rosati ha fatto un mezzo miracolo, allestendo questa squadra in due giorni: c’è un po’ di rammarico per i risultati di Viterbo e Gubbio, ma sono peccati fisiologici in un percorso iniziato da poco. Noi ci crediamo fermamente".
Alessandro Benigni