Documenti antichi in sicurezza. Ma per far rinascere la biblioteca c’è ancora molto da fare

A Quarrata, danni per 15 milioni di euro. Il punto a cinque mesi dal disastro .

Documenti antichi in sicurezza. Ma per far rinascere la biblioteca c’è ancora molto da fare

Documenti antichi in sicurezza. Ma per far rinascere la biblioteca c’è ancora molto da fare

Trascorsi cinque mesi oggi dalla disastrosa alluvione che ha colpito Quarrata e lentamente la maggior parte di famiglie e imprese è tornata alla quotidiana normalità. Ma ad un occhio più attento non possono sfuggire i segni di quei giorni terribili, la riga lasciata dall’acqua sull’intonaco dei muri, le pietre sollevate qua e là sul selciato e il fango che riemerge dagli interstizi. Non sarà facile per i quarratini dimenticare il novembre del 2023. Per chi ha subito la devastazione bastano pochi giorni di pioggia persistente, un nuovo allerta meteo, per riprovare la paura di vivere nuovamente lo stesso incubo.

Oggi sembra impossibile che quelle stesse strade e piazze, portoni e negozi, nel giro di poche ore siano stati attraversati dalla furia di una marea d’acqua, lasciandovi poi strati di fango maleodorante. Dappertutto nei giorni seguenti c’erano i detriti, i tronchi e i rami degli alberi, le automobili trascinate una sopra all’altra, mentre ovunque si vedeva un brulicare di persone animate dalla forza della disperazione, tutti a spalare, spazzare, svuotare case, buttar via mobili, merce, i ricordi di una vita. E se tutto, o quasi, è tornato come prima, c’è ancora molto da fare. Ci sono ancora cittadini in difficoltà che necessitano di aiuto e edifici comunali che hanno bisogno di interventi. E’ lunga infatti la lista dei danni che hanno colpito il territorio di Quarrata – il conto è pesante, si parla di circa 15 milioni di euro – e il lavoro più complesso e urgente è il ripristino di via di Lucciano e via Lunga e Riacci che dai giorni degli eccezionali eventi atmosferici del 2 novembre sono impraticabili per un enorme smottamento. Le due strade, esistendo percorsi alternativi, non hanno potuto essere inserite secondo la normativa nelle somme urgenze, (come invece sarebbe stato se non ci fossero state altre modalità per raggiungere le frazioni collinari) causando grossi disagi che i residenti della zona dovranno sopportare ancora almeno fino a fine estate.

Con un milione di euro dal bilancio comunale per gli interventi di somma urgenza, nel periodo immediatamente successivo all’alluvione sono stati messi in sicurezza i solai degli edifici scolastici, ripristinate le centrali termiche e gli impianti elettrici e quelli antincendio del palazzo del Comune, del Polo tecnologico e della biblioteca Michelucci. Ma è quest’ultima ad aver subito i danni peggiori, investita in pieno dalll’ondata del Fermulla. A lei anche La Nazione, grazie alle donazione dei lettori e degli sponsor, ha dato un contributo per la ricostruzione. Ritornata da febbraio all’orario del pre alluvione, ha riattivato i servizi di prestito e restituzione, ma è agibile solo nell’atrio. Tra le opere da mettere in cantiere c’è il rifacimento della pavimentazione in legno e l’impianto di riscaldamento. Nel frattempo sono stati messi in sicurezza i documenti antichi che erano conservati nel magazzino attualmente imbustati e conservati a basse temperature nei container presso il Polo della protezione civile della Città metropolitana a Calenzano. Difficile quantificare la spesa per bonificare e ripristinare completamente l’edificio: è ancora aperta la raccolta di fondi avviata dal Comune, alla quale ha dato un contributo anche il nostro quotidiano, coinvolgendo tramite la carta stampata vip come Carlo Conti e Giorgio Panariello, l’ex calciatore della Fiorentina Borja Valero e Chiara Francini. Tutti hanno invitato i loro fan a supportare la raccolta fondi per tornare a vedere le sale della biblioteca di nuovo piene di lettori.

Daniela Gori