Docenti a rischio licenziamento, la denuncia: “Una situazione inaccettabile”

La questione del concorso suppletivo in pandemia, poi giudicato ’non valido’, è un pantano. Il comitato de gli insegnanti non ci sta: “Basta immobilismo, questo problema va risolto ora”

Valentina Pedroni

Valentina Pedroni

Pistoia, 6 maggio 2024 - Tante promesse, tante "parole ai microfoni", ma poi nei fatti l’immobilità più totale. A un mese dal suono dell’ultima campanella dell’anno, la situazione dei docenti a rischio licenziamento per aver superato un concorso suppletivo, indetto causa covid e poi ritenuto non valido dal Consiglio di Stato, tra i quali anche due pistoiesi, resta di fatto un pantano.

A ricostruire lo storico degli ultimi step che si sono succeduti dal pronunciamento del CdS ad oggi è lo stesso Comitato nato in protesta di quel provvedimento, tra le cui voci c’è anche quella della ‘nostra’ Valentina Pedroni. “L’8 febbraio il ministro Valditara in un comunicato ufficiale dichiarava l’impegno a risolvere la nostra incresciosa situazione. Tutti hanno confermato la scelta del Ministro: dallo staff dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero, che il 6 marzo ci ha ricevuti a Roma assicurando che entro primavera avrebbero redatto e calato la norma, fino al Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Paola Frassinetti che, il 21 marzo, in risposta al Question Time dell’onorevole Piccolotti, aveva riconfermato ‘l’intendimento del Governo di intervenire nel primo provvedimento utile’, anche grazie ad un emendamento presentato in sede di conversione del decreto legge Pnrr4, che avrebbe mirato a sanare la posizione dei soggetti in servizio confermandoli in ruolo”.

Invece niente – continua Pedroni –. Il suddetto emendamento è stato infatti respinto poche ore dopo, dichiarato addirittura ‘inammissibile’. I docenti hanno allora atteso il ‘primo provvedimento legislativo utile’, che sarebbe stato il Decreto Coesione, ma anche qui nessuna traccia di loro: il 30 aprile, infatti, il CdM si è riunito sotto la presidenza di Giorgia Meloni presentando il ‘Decreto coesione’ dove però della nostra vicenda non c’è traccia alcuna”.

Una sostanziale immobilità che arrivati a questo punto sta aggiungendo ansia e preoccupazione a una situazione già di per sé sufficientemente carica di pensieri, dal momento che niente dà certezza a quegli insegnanti circa un loro rientro a scuola nel settembre prossimo. “L’unica certezza oggi è l’assenza di quella norma che avrebbe dovuto sanare la nostra posizione – concludono gli insegnanti –. Stiamo assistendo a una serie di rinvii inaccettabili. Il Comitato chiede spiegazioni e una pubblica assunzione di responsabilità dal Ministero, per gli insegnanti e per i propri studenti”.

l.m.