Affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. Il progetto SySTEMiC, finanziato dall’Unione europea e coordinato dal Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze, parte dal presupposto che più elevata è la variabilità genetica degli alberi di una foresta, maggiore è la capacità di adattamento ai cambiamenti. Lo studio entra nel vivo con il workshop, in programma oggi al Centro Visitatori Fior di Pietra, a Pian di Novello: si discuterà di come la diversità genetica possa indirizzare la gestione forestale. Tra i partecipanti, il sindaco di Abetone Cutigliano Marcello Danti e il tenente colonnello Daniela Scopigno. "Nell’area mediterranea – spiega Donatella Paffetti, coordinatrice del progetto –, l’innalzamento delle temperature e la maggiore frequenza di eventi estremi come le tempeste di vento, le ondate di calore e i periodi siccitosi prolungati rappresentano una minaccia per le formazioni boschive e pongono nuove sfide per la gestione sostenibile delle risorse forestali".
CronacaDiversità genetica e foreste. Clima che cambia, lo studio