
Un momento della celebrazione avvenuta venerdì. Al centro, con la fascia tricolore, il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti
"Siamo qui per rendere merito a tutte quelle persone che hanno lottato per la nostra libertà, a costo della loro vita. E’ grazie alla Resistenza se oggi viviamo in un paese libero e democratico. Questa conquista non può essere rimossa né cancellata. I valori per cui lottarono e sacrificarono la loro vita Mario, Gino e Giordano sono gli stessi dei quali ci dobbiamo far portavoce oggi". Il sindaco Gabriele Romiti si è così espresso venerdì, in occasione dell’ottantunesima commemorazione della morte dei giovani Gino Bracali, Giordano Cappellini e Mario Innocenti, caduti per mano dei nazifascisti. Il primo cittadino, insieme ai rappresentanti dell’Anpi, ha deposto una corona di alloro sulla lapide in ricordo delle vittime, accompagnata dall’esecuzione del ’Silenzio’ da parte della Filarmonica ’Giuseppe Verdi’ e di alcuni canti della Resistenza. La commemorazione vuole ricordare la strage nazi-fascista compiuta il 9 agosto 1944, quando i militari tedeschi arrivarono a Montemagno ed uccisero a sangue freddo Bracali. La sera dello stesso giorno furono catturati cinque giovani sfollati (Aldo Baldi, Aldo Palandri, Albano Vallecchi, Icilio Pecorini e Angelo Burchietti) e portati alla fattoria Poggi Banchieri a Santonuovo, dove furono interrogati e torturati. Grazie alla mediazione dell’interprete Contrucci e di un sergente tedesco, evitarono la fucilazione e furono mandati nell’empolese ai lavori forzati. Sempre quella sera i tedeschi circondarono l’abitato di Castel dei Gironi. Dopo aver fatto uscire donne e bambini, distrussero le quattordici case del borgo. Cappellini, di 19 anni, fu ucciso a mitragliate mentre cercava di mettere in salvo Innocenti. Quest’ultimo fu finito a bastonate da un soldato polacco infiltratosi nella formazione partigiana ’Comunista n.1’. Pochi giorni dopo, il 12 agosto nei pressi di Montemagno si udirono altri spari: secondo le ricostruzioni, fu ucciso Carlo Bernardoni, partigiano di 18 anni. "Un eccidio vigliacco, compiuto dopo aver dato fuoco al caseggiato – commenta Piergiorgio Pacini, presidente sezione Quarrata di Anpi -. Celebrare Castel dei Gironi significa rinnovare il valore dell’antifascismo e della democrazia".
Giovanni Fiorentino