Da giovedì sera, anche un pezzetto di Pistoia è entrata nella storia del tennis italiano. Già, perché Andrea Vavassori si è laureato campione del doppio misto agli Us Open, in coppia con Sara Errani. Il piemontese, che per sei anni ha difeso i colori del Tennis Club Pistoia, e la bolognese già avevano compiuto un’impresa arrivando fino alla semifinale del torneo di New York. Un traguardo a livello Slam mai raggiunto da un tandem tutto italiano. Ma Vavassori ed Errani non si sono accontentati e nell’atto conclusivo disputato sull’Arthur Ashe Stadium hanno mandato al tappeto i padroni di casa Taylor Townsend e Donald Young, con il punteggio di 7-6, 7-5, coronando così il loro sogno.
Lungo il corso della competizione americana, i nostri rappresentanti hanno perso appena un set, sconfiggendo le coppie Robert Galloway-Shelby Rogers, Mackenzie McDonald-Maria Mateas e Hsieh Su-wei-Jan Zielinski, prima del trionfo nella finalissima. Chi non è rimasto affatto stupito di questo risultato è Tommaso Brunetti, tecnico del Tc Pistoia, che ben conosce le capacità di Vavassori. "Onestamente, mi aspettavo che potesse raggiungere certi livelli nel doppio, perché ha sempre avuto le qualità tecniche e fisiche per riuscirci. Gli è bastato entrare nel giro giusto e da questo punto di vista è stato fondamentale Simone Bolelli, con il quale fa coppia fissa disputando i tornei più prestigiosi del circuito. Non a caso, insieme sono arrivati fino alla finale dell’Australian Open e del Roland Garros nei mesi scorsi. Adesso, in compagnia di Sara Errani, Andrea è entrato negli annali del nostro movimento, perché, seppur si parli di doppio misto, uno Slam resta sempre uno Slam. Ha anche riscattato la delusione per la mancata medaglia olimpica".
Un traguardo quello in cui Vavassori sperava davvero. "Sì e infatti sono certo - continua Brunetti - che per i Giochi del 2028 si preparerà in maniera meticolosa, sia per quanto concerne il doppio maschile che quello misto. A Parigi ha pagato anche lo sforzo profuso nel singolare, dove comunque ha fatto benissimo, uscendo al secondo turno contro la testa di serie numero 6 del tabellone, Casper Ruud. Ecco, se c’è qualcosa di sorprendente nel cammino di Andrea, sono i risultati da singolarista: non avrei mai immaginato che avrebbe raggiunto come best ranking la 135esima posizione". Gli straordinari successi dei migliori giocatori del nostro Paese stanno aiutando anche il tennis italiano. "Il nostro circolo ha numeri importanti: 180 iscritti alla scuola tennis, oltre 40 ragazzi che fanno agonismo, 120/130 adulti praticanti e 150 soci, oltre agli occasionali. E’ il segno davvero che stiamo vivendo un momento eccezionale, per il quale va ringraziata in primis la Federazione"
Francesco Bocchini