REDAZIONE PISTOIA

Covid e sport: ogni medaglia ha un rovescio

Durante il periodo del Covid alcuni studi hanno registrato un picco di "stanchezza cronica" tra i giovani: quando in classe abbiamo letto un articolo in cui si descrivevano gli effetti negativi del virus, siamo rimasti sorpresi e in parte scioccati. Molti adolescenti, nel lockdown e nelle quarantene, hanno dovuto interrompere l’ attività sportiva, rifugiandosi spesso nelle camere dove le uniche distrazioni erano i social e il mondo on line. Molti di noi hanno sostituito una bella corsa o un passo di danza con momenti di pigrizia e di immobilità. E’ per questo che si parla di "corpo triste", ovvero di corpi che non muovendosi più e non scaricando la tensione attraverso lo sport, somatizzano la stanchezza che si riflette anche sull’umore.

Lo sport in questo caso ha mostrato la faccia più triste della medaglia, perché ha subito una battuta di arresto. All’improvviso tutto si è bloccato, ma chi ha potuto si è ingegnato per creare fantomatici reti da tennis in camera, letti che sono diventati campini di calcio, ringhiere si sono trasformate in sbarre per la danza classica. Lo sport però non è solo esercizio fisico, ma per noi è soprattutto occasione di socializzazione, sfida e divertimento: doverlo abbandonare, in quei mesi, ha significato rinunciare a condividere l’energia del gruppo e le belle emozioni. Insomma il Covid ha provato a far abbassare la guardia allo Sport, ma lo sport vince sempre perché è sinonimo di Vita.