REDAZIONE PISTOIA

"Cosa avrei fatto dunque per ricattare il sindaco?"

Nerozzi al contrattacco: "Da chi ha cantato parole senza senso ora pretendo l’elenco della violenza e delle minacce che avrei usato. Io vado a testa alta"

"Mi viene da sorridere a sentire parlare di ricatto da parte mia al sindaco Benesperi, circa il mio comportamento in consiglio comunale. Termine evidentemente improprio – ribatte Alfredo Fabrizio Nerozzi di ’Agliana cambia’’–. Mi sono avvicinato alla politica nel 2014 e con la politica non mi sono arricchito e nemmeno è mia intenzione arricchirmi, amo più la libertà di coscienza che la libertà da denaro. Non ho in testa gli schemi mentali o feudali dei partiti e dei consiglieri che rispondono agli ordini di scuderia superiori, che schiacciano la volontà degli elettori spesso per loro interessi personali o di partito che esulano dagli interessi del territorio, per questo faccio parte di una lista civica, che ha ottenuto circa il 18% dei voti degli elettori. La parola ricatto – osserva Nerozzi - può avere un duplice significato ovvero quella di riscatto, prezzo del riscatto, oppure, in senso giuridico, intesa come estorsione mediante violenza o minaccia di chi costringe taluno a fare o omettere qualche cosa, per estorcere denaro, o altri profitti illeciti, con minacce che costituiscono coazione morale per procurarsi un ingiusto profitto con altrui danno ed in questo caso sarebbe un reato.

"Ora – rileva Nerozzi – da parte di chi ha cantato parole senza senso o ha insinuato il dubbio in maniera allusiva del perché lo farei, vorrei, anzi pretendo, l’elenco della violenza usata o delle minacce utilizzate per costringere il sindaco a fare qualcosa per un ingiusto profitto (quale sarebbe?) che mi procurerei, proprio da parte di alcuni politicanti sprovveduti che pur avendo avuto ruoli anche di rilievo in passato si accontentano dei soliti 30 like raccattati dagli stessi soggetti e di qualche commento su Facebook, mossi evidentemente solo da vecchi rancori personali che non hanno saputo gestire e digerire, e che dimostrano ancora una volta tutta la loro incapacità politica".

Nerozzi afferma di andare "fiero a testa alta", in giro nel paese dove è nato e cresciuto e davanti alle persone che si complimentano per la "coraggiosa scelta fatta in consiglio comunale". "Ricevo complimenti – osserva – , soprattutto da persone storicamente di sinistra che non si riconoscono più nel Pd odierno e per me questo è un grande riscatto morale e una gratificazione che non ha prezzo. Scambiano per ricatto una proposta, sostenuta e condivisa ancor prima della sua enunciazione in consiglio comunale da tanti cittadini, per una verifica nell’interesse degli aglianesi che hanno tutto il diritto di vedere realizzati i progetti già programmati. Nella precedente consiliatura – aggiunge –, l’Europa finanziava progetti per il territorio. Chi parla a sproposito oggi, l’ex assessore Vannuccini, benché fosse suo preciso incarico non seppe intercettare un solo euro nell’interesse di Agliana e invece di pensare alla propria incapacità dimostrata, critica l’operato di chi lavora, per paura che altri possano far del bene per Agliana. Una domanda – conclude – , in replica alla loro: Agliana meriterebbe di riavere questi soggetti?".

I capigruppo di opposizione che hanno confermato la sfiducia al sindaco (Vannuccini, Guercini, Bartoli e Buono), chiedono un consiglio comunale fra sette giorni, in considerazione della richiesta di Nerozzi di valutare la proposta del suo gruppo di entrare in maggioranza, o l’effettiva possibilità di dimissioni del sindaco.

Piera Salvi